RECENSIONE: Una storia d’amore tra un albergatore e un addetto alla manutenzione

Il libretto combina il motivo di una magica pozione d’amore con una storia d’amore tra il timido ragazzo del villaggio Nemorin e la ricca Adina.

I personaggi sono basati sulla commedia dell’arte, quindi c’è anche l’astuto dottore nei panni del venditore di pozioni magiche e imbroglione Dulcamara e l’arrogante guerriero Belcore, che seduce Adina provocando la disperazione di Nemorin.

La magia delle opere di Donizetti risiede nelle parti cantate brillantemente scritte, nelle bellissime melodie e nella ricca orchestrazione. Il tenore italiano Matteo Desole ha brillato nel ruolo di Nemorino nella seconda première di domenica, la cui bellissima voce si adatta perfettamente al repertorio del bel canto. In Nemorin brilla in tutte le posizioni, le sfumature sono dinamiche ed espressive, e il giovane cantante crea anche una deliziosa personalità scenica.

Foto: Zdeněk Sokol

Coro dell’Opera di Stato in qualità di banda militare e personale dell’albergo Belcore. Tra questi si alternano Vincenzo Taormina nel ruolo di Dulcamara.

E questo nonostante il regista abbia trasformato il suo timido connazionale in uno stupido addetto alla manutenzione con una tuta inappropriata, che si trascina costantemente su per le scale, che guarda solo senza speranza la ricca e bella Adina. Jan Sibera ha portato ad Adina, la proprietaria dell’albergo Pročov, il fascino femminile e un soprano leggero e tecnicamente eccellente.

Il terzo vertice del triangolo del canto è Lukáš Bařák, il cui baritono sonoro e piacevole si adatta perfettamente al ruolo del fiducioso sergente Belcore. Accanto al trio di stelle, la voce del bassista moldavo Iuri Maimescu è meno pronunciata, il cantante ha anche problemi con l’interazione ritmica nell’ensemble, ma riesce a raggiungere il carisma di Dulcamar con la sua recitazione.

Foto: Zdeněk Sokol

La hall dell’hotel sembrava piuttosto tranquilla. Dietro il tavolo, Nemorino (Matteo Desole) e Adina (Jana Sibera).

L’allestimento musicale di Andrije Jurkevyč ha tentato con alterni successi lo stile spensierato di Donizetti, il risultato è stato caratterizzato da inquietudine e frequenti disarmonie tra l’orchestra, i solisti e il coro.

La regista Julie Burbach riempie la sala cavernosa con un’orda di personale dell’hotel e di soldati Belcor che ricordano molto il Corpo di Alexander. La leggerezza della produzione forse avrebbe dovuto essere esaltata dai personaggi delle nuvole danzanti, che purtroppo rimangono completamente inutilizzati. Invece dell’allegria annunciata, la regia dà l’impressione di una certa impotenza. Tuttavia, grazie soprattutto al trio canoro dei protagonisti, la prima di domenica ha ricevuto una standing ovation da parte del pubblico.

Gaetano Donizetti: Bevanda d’Amore
Direttore Andrij Jurkevyč, regia Julia Burbach, scena e costumi Herbert Murauer. Ha debuttato il 22 e 24 settembre all’Opera di Stato di Praga.
Voto: 65%

Lance Norris

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