Il giorno dopo il nostro incontro era la vigilia di Natale. Le festività natalizie hanno un posto speciale nel libro di Geneviève Brisac: “Possiamo sopravvivere” per questo?, si chiede l’eroina di Fine settimana di caccia alla mamma (L’Olivier, Prix Femina 1996), che li ha uniti al figlio; quello “dramma in miniatura” a partire dal Sorella gentile (L’Olivier, 2004) è stato prorogato di una settimana prima del 25 dicembre. Durante il tè, afferma con entusiasmo che questo periodo dell’anno è un pane benedetto per lui, come scrittore (già lo è): “Ci troviamo di fronte a ogni tipo di dolore da osservare, con una serie di inevitabili conflitti, con ingiustizie legate ai doni, con delusioni. Per i bambini c’è lo stress di Babbo Natale: verrà? –; per gli adulti – beh, ammettiamolo, soprattutto per le donne – c’è l’ansia di vivere un capodanno di successo dove tutti hanno un’idea abbastanza precisa…” Geneviève Brisac è una scrittrice familiare, che ha imparato a tradurre, attraverso la precisione di uno sguardo cinico e poetico, tutta la stranezza, la violenza nascosta e l’assurdità.
L’incantatore ha portato quella nuova prova, senza essere una questione di cipresso. Seguiamo Nouk, il personaggio ricorrente di Geneviève Brisac sin dal suo primo romanzo, Ragazze (Gallimard, 1987) – per tutta la sua vita professionale nell’editoria. L’autore diffonde il suo umorismo, il suo gusto per le scene brevi, i riferimenti letterari che sempre lo accompagnano e la miriade di motivi o sentimenti che percorrono tutta la sua opera.
alter ego
“Nouk, sono io (…). Mi chiamo Geneviève, questo è il mio vero nome. abbiamo letto? minuscolo (L’Olivier, 1994), l’ascesa dell’adolescente anoressica che L’Incantatore. Da allora, i lettori di Geneviève Brisac hanno appreso che il luogo in cui si trova Nouk – si trova in Weekend di caccia della mamma, visita i giardini di Babilonia (L’Olivier, 1999) o Suor Delicata – è un segno rivolto loro dall’autore, che dice di averlo usato con il suo personaggio “un po’ come Charlie Chaplin con Charlot” : “Questa è la mia bambola, lei mi mangia e io non la nascondo”, ha spiegato, senza sentirsi vincolato da una stretta conformità con i suoi dati biografici. Notiamo lo stesso che Nouk condivide con Geneviève Brisac, a parte a “schiena stretta” e “Capelli pazzeschi”, eminente carriera scolastica (Ecole Normale Supérieure de Fontenay-aux-Roses, una raccolta di lettere), gli anni ’70 trascorsi in campagne di estrema sinistra (per gli scrittori, nella Rivoluzione!), un grande padre di nome Max Baruch – incontrato più volte – , una carriera editoriale che si è conclusa tristemente: protagonista della giovinezza a L’Ecole des loisirs dal 1989, Geneviève Brisac, sebbene rispettata dai suoi scrittori, ha dovuto lasciare il suo incarico nel 2016…
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