La polizia italiana sta indagando su un dipendente di un ospedale del capoluogo calabrese, Catanzaro, che, si dice, non lavora da 15 anni e percepisce ancora uno stipendio. Il 67enne, che sembra aver battuto il record di assenteismo in Italia, è il motivo per cui i media italiani sono stati soprannominati il ”re dell’assenza”, ha scritto mercoledì il quotidiano The Guardian.
Secondo la polizia, l’ospedale paga a Salvatore Scumace uno stipendio mensile, che dal 2005 ammonta a 538.000 euro (13 milioni di corone). Nel corso delle indagini le forze di sicurezza si sono avvalse di prove sotto forma di liste delle presenze e buste paga, oltre a le testimonianze dei coimputati. Secondo gli inquirenti, 15 anni fa Scumace avrebbe minacciato il direttore dell’ospedale e la sua famiglia di impedirgli di avviare procedimenti disciplinari per la sua assenza. Il direttore si è successivamente ritirato e il suo successore e il dipartimento delle risorse umane non hanno affrontato l’assenza.
Scumace è quindi accusato di abuso d’ufficio, falso ed estorsioni. La polizia sta indagando anche su sei persone della direzione dell’ospedale sospettate di aver lasciato che i dipendenti saltassero il lavoro.
Il governo italiano ha inasprito le leggi per i dipendenti nel 2016 dopo che diverse indagini di polizia hanno mostrato quanto fosse diffusa la pratica nel settore pubblico.
In un’indagine, le forze di sicurezza hanno riscontrato che presso il municipio di Sanremo, al confine italo-francese, da almeno due anni i dipendenti imbrogliavano il sistema delle presenze. Per due uomini il loro arrivo al lavoro è stato segnalato dalle mogli, mentre gli altri hanno contato il loro arrivo e poi sono andati a fare la spesa, al mare oa divertirsi con gli amici, scrive The Guardian. In un altro caso, un agente di polizia che vive e lavora nello stesso edificio è stato ripreso dalla telecamera mentre accedeva al sistema in mutande e poi faceva un pisolino.
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