‘Prepotente, arrogante e ridicolo’: Berlusconi indebolisce il blocco di destra in Italia con la sua critica a Meloni

L’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con evidenti difficoltà motorie, durante la seduta di giovedì al Senato, dove è tornato nove anni dopo essere stato espulso. / es

L’ultracattolico Lorenzo Fontana, noto per le sue posizioni omofobe e per aver chiesto la fine delle sanzioni contro la Russia, è stato eletto nuovo presidente della Camera dei Deputati.

Dario MINORE Corrispondente. Roma

“Arrogante, arrogante, offensivo, ridicolo. Nessuna disponibilità al cambiamento. Questo è uno su cui non puoi essere d’accordo.” Parole che potrebbero sembrare aggettivi che Silvio Berlusconi dedicherebbe al suo rivale, ma il suo obiettivo non è altro che la sua alleata Giorgia Meloni, la nuova vincitrice delle elezioni politiche del 25 settembre in Italia come presidente della coalizione conservatrice, di cui è membro di un partito politico magnate Forza Italia.

Incapace di digerire che aveva perso piede tra gli elettori di estrema destra e che il potere politico di Meloni, i Fratelli d’Italia (FdI, Fratelli d’Italia), che avrebbero guidato il prossimo governo, Berlusconi, ha scritto a mano su un pezzo di carta il lista di qualificazione del suo compagno che è stato scoperto dai fotografi durante la sua apparizione al Senato.

Il Senato italiano elegge presidente un nostalgico fascista

L’elenco degli insulti al presidente del Consiglio ‘in pectore’ ha minato la fiducia nella coalizione conservatrice ancor prima della nascita del nuovo Esecutivo. È possibile infatti che Forza Italia si presenti la prossima settimana in un giro di consultazioni con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per rilanciare il futuro Gabinetto. Sarà un nuovo male per FdI e la Liga di Matteo Salvini, altro partner del blocco di estrema destra, dopo che giovedì 16 senatori del partito di Berlusconi hanno votato vacanti durante l’elezione di Ignazio La Russa, capo della forza politica di Meloni, a nuovo presidente della Camera Alta. La difficoltà di dividere le posizioni nel prossimo governo tra i tre alleati era dietro la rabbia del magnate, che a 86 anni è restio a smettere di essere protagonista della politica italiana.

Nonostante sia ugualmente disprezzato dalla crescita elettorale di Meloni, Salvini sembra, almeno in pubblico e per ora, meno vizioso nei suoi confronti. A questo contribuisce forse il fatto che questo venerdì è riuscito a insediare un suo confidente, Lorenzo Fontana, come nuovo presidente della Camera dei Deputati.

La sua elezione è stata pesantemente criticata dall’opposizione, che ha ritenuto inadatto per una posizione con tale peso istituzionale un politico noto per la sua posizione ultracattolica e omofoba, che lo aveva portato a condurre una crociata pubblica contro le unioni civiche tra persone dello stesso sesso. Fontana, d’altra parte, in passato si è allineato con il presidente russo Vladimir Putin e ha fatto pressioni sull’Unione Europea per porre fine alle sanzioni contro il regime di Mosca.

Daniel Jensen

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