L’attacco effettuato durante la notte da giovedì a venerdì dalle truppe russe alla più grande centrale nucleare d’Europa, Zaporozhye in Ucraina, ha sollevato serie preoccupazioni. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite tiene una riunione di emergenza a New York. Anche a Bruxelles gli incontri si sono susseguiti a ritmo costante.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha avvertito che l’Unione europea è pronta ad adottare “nuove severe sanzioni se Vladimir Putin non fermerà la guerra che sta iniziando”.
Nel frattempo, i Paesi del G7 hanno esortato la Russia a porre fine ai suoi attacchi “nelle vicinanze delle centrali nucleari ucraine”.
>> Dettagli di Alain Franco nel Forum:
L’Ucraina, dal canto suo, ha accusato la Russia di “terrore nucleare”. Secondo Marc Finaud, esperto nucleare civile e militare presso il Centro per la politica di sicurezza di Ginevra (GCSP), ci sono buone ragioni per essere preoccupati.
“Ogni giorno porta la sua quota di informazioni sulle nuove linee rosse attraversate dalle forze armate russe. Le centrali nucleari sono completamente protette da convenzioni internazionali. Non tutti i luoghi che potrebbero danneggiare i civili possono essere presi di mira”, ha osservato lo specialista all’evento del Forum.
Ha aggiunto: “Puoi vedere che non è stato un incidente, è stato intenzionale, creare una forma di terrore tra la popolazione civile. Questo è un rischio del tutto inaccettabile. Ci sono quattro centrali elettriche in Ucraina, ma tutte sono costituite da quindici reattori danneggiati, questo è un sito potenzialmente catastrofico.”
>> Intervista a Marc Finaud:
>> Dettagli alle 19:30:
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