Paolo Sorrentino torna sul red carpet con un film di celestiale bellezza sullo scorrere del tempo, Napoli come dono

1950. Una bambina nasce in mare, ai piedi del palazzo di famiglia. Il suo nome è Partenope, dal nome della sirena greca, la cui leggenda è strettamente legata alla città di Napoli. Nella sua stanza lo aspettava una carrozza, portata da Versailles dal suo padrino per fargli da letto.

Partenope diventa una bellissima fanciulla (Celeste Dalla Porta), che suscita i desideri di tutti, compreso il fratello maggiore Raimondo. Sandrino, suo amico d’infanzia, si innamora sempre di Partenope, che si lascia amare. Un momento in cui si è lasciato distrarre dal fratello che tutti hanno convenuto di definire “fragile”. Fino alla tragedia.

Direttore Bellezza la Grande, L’Oscar per il miglior film straniero nel 2014, è un appuntamento fisso del Festival di Cannes. Con Partenope Martedì 21 maggio è stato proiettato sulla Croisette il suo decimo lungometraggio, il settimo in competizione ufficiale, senza mai vincere la Palma.

L’ultimo film di Paolo Sarrentino offre una riflessione sulla giovinezza, un tempo pieno di desiderio e confusione, un tempo che se n’è andato e che non tornerà.“Questa è la grande epopea della giovinezza, con i suoi desideri, una vita piena di sogni e promesse”, » ha detto il regista a franceinfo martedì prima della presentazione ufficiale del film.

Passato il tempo, arrivato un periodo di disillusione, Parthenope si concentra sui suoi studi e sulla sua sete di conoscenza, incarnata dal vecchio scrittore scoraggiato John Cheever, interpretato da Gary Oldman, e dal suo insegnante. gli accademici, con i quali instaura un rapporto quasi devoto, condividono un dolore nascosto.

Partenope lasciò finalmente Napoli. La ritroviamo tanti anni dopo, questa volta interpretata dalla bellissima attrice italiana Stefania Sandrelli. Si ritirò e ritornò a Napoli. Usciamo dal film con l’immagine di questa vecchia che balla da un piede all’altro, con un cono gelato in mano, stupita come una bambina alla vista di un camion-barca che trasporta l’allegria di un gruppo di tifosi di calcio. . Per me, i miracoli continuano a stupirmi. Più si invecchia, più è difficile e raro che ciò accada, quindi quando accade è davvero un miracolo. »ha detto il regista a franceinfo Cultura.

Il regista ha filmato Napoli vista dal mare, come una città inaccessibile, i suoi abitanti prediligono figurine di perfetta plasticità, che vediamo in carrellate in suggestivi rallentatori. Era come se la vita fuori dal microcosmo Partenope si fosse fermata.

Un filmato

Estratto da “Parthenope”, di Paolo Sorrentino
Un filmato
(Traccia)

Il grande regista italiano, noto per le sue produzioni ritmate come i video musicali, e per i suoi lungometraggi spesso carichi di ironia sul suo Paese e sulla sua politica, propone qui un film molto più contemplativo e quasi metafisico.

In una produzione perfettamente orchestrata, dove ogni inquadratura è elaborata come un dipinto animato, Paolo Sorrentino ci invita a osservare il più da vicino possibile l’effetto del passare del tempo, con la produzione completamente centrata sul soggetto, tralasciando tutto il resto, il intero contesto. , in sfocato, anche fuori dalla telecamera.

“Vedo la bellezza ovunque. Ovunque e in ogni cosa, sempre, questo è il mio problema.” Paolo Sorrentino ha raccontato a franceinfo Cultura.

“Cos’è l’antropologia?” » Questa domanda riguarda Partenope canta nel film. “L’antropologia vede quando mancano le cose”lascerà finalmente andare il vecchio professore. “Billy Wilder è un antropologo”, il simpatico professore aveva precedentemente affermato, per scherzo, di scivolare nell’idea che il cinema potesse essere una forma di antropologia.

Completamente disconnesso dal mondo contemporaneo, come una bolla nell’orbita dei conflitti e dei movimenti che scuotono il pianeta, l’ultimo film del cineasta italiano offre, in una selezione di Cannes altrimenti prevalentemente preoccupata dalle questioni politiche e sociali di oggi, una ventata di bellezza e quasi metafisica , una riflessione del tutto sottile sulla condizione umana. Un film che potrebbe finalmente portargli la Palma.

Genere : Dramma
Direttore: Paolo Sorrentino
Attore: Celeste Dalla Porta, Stefania Sandrelli, Gary Oldman
Paese : Italia
Durata
: 2H16 minuto
ESCI :
2024
Distributori:
strada
Riepilogo : La vita di Partenope dalla sua nascita negli anni ’50 ad oggi. Un’epopea al femminile senza eroismo ma amore per la libertà, Napoli e amore. L’amore vero, indicibile o mortale, che ti fa soffrire ma ti fa ricominciare. L’estate perfetta a Capri per i giovani spensierati nonostante la loro prospettiva disperata. Intorno a Partenope, i napoletani. Osservati, amati, delusi e pieni di vita, seguiamo la loro corrente di malinconia, la loro tragica ironia e i loro momenti di disperazione. La vita può essere molto lunga, memorabile o ordinaria. Il passare del tempo offre tutta una serie di sensazioni. E lì, sullo sfondo, vicina e lontana, c’è questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, affascina, urla, ride e può ferirci.

Jacqueline Andrus

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