Genova è la città adottiva di una coppia di scrittori. Questo romanzo descrive il suo ritratto che è sottile e in qualche modo contrastante. Sia innamorato che infastidito.
L’atmosfera della città permea l’intero romanzo, malinconica e contraddittoria. Il suo recente passato è ossessionato dal ricordo della feroce repressione delle manifestazioni anti-G8 del 2001, dalla diffidenza dei suoi abitanti nei confronti degli stranieri, ma anche dalla bellezza nascosta dei suoi vicoli dove ci si sente a casa ovunque si vada. Venire.
Così si è sentito da Genova anche l’eroe del libro, Paolo Nigra. Un poliziotto apertamente gay in una società in cui deve costantemente spingersi oltre.
È lui che ritroveremo in ogni nuovo episodio
Alto, bello, 40 anni, specialista di arti marziali, è il vice vice prefetto dei carabinieri, ovvero di alto rango.
A differenza del suo compagno Rocco, un comico che sceglie di nascondersi per proteggere la sua carriera, Nigra non ha paura di emergere. Anche se a volte esita, costretto giorno dopo giorno a navigare in un ambiente poliziesco in gran parte maschile e omofobo.
Molte delle scene lo mostrano alle prese con interlocutori più o meno benevoli, scene i cui autori ne mostrano in modo straordinario il lato tragicomico. Come qui, il giorno in cui uno dei suoi ex capi l’ha chiamata per parlarle di “voci” su di lei…
Estratto :
“In breve, sembra che qualcuno sia andato dappertutto a dire che sei – oh mio Dio! come dire? – che stai andando in gita.
“Sono fuori,” corresse Nigra con un lieve sospiro.
– Eh? Il comandante lo guardò confuso.
“Sono fuori, dottore. Questa non è una voce e non è un segreto. Te ne parlerò anch’io, alla prima occasione. Quale, penso, questo. »
Ribetti rimase immobile per qualche istante, espressione vuota, chiaramente concentrato a cercare le parole ei pensieri giusti.
“Quello… mi scusi, sì!” Tanto per essere sicuro di aver capito bene. Mi dici che tu stesso hai detto che tu…
— Omosessuale. Sì, Nigra ha risposto con attenzione.
– Ma perché ?
“Perché in realtà sono gay. »
A quel punto il capo pronunciò questa battuta che, anni dopo, quando Nigra raccontò l’episodio a Rocco facendolo morire dal ridere, sarebbe automaticamente entrata nel loro repertorio familiare: «Ma ne sei sicuro?».
Questo romanzo è ambientato nel 2016 al momento dell’approvazione della legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso
A quel tempo, l’Italia era l’ultimo paese dell’Europa occidentale a riconoscere lo status di omosessuale alle coppie.
Ed è in questo contesto che si colloca la trama del romanzo. All’indomani di una serata celebrativa a sostegno dell’unità civile, uno studente ventenne è stato trovato per strada. Fu picchiato e lasciato morire, avvolto in un vistoso cappotto di pelle rosa.
Da studente era nipote di un importante architetto, un membro dell’alta borghesia.
Del caso, che risulta essere un delitto di omofobia, si occuperà Paolo Nigra. Ma il sequel rivelerà sicuramente delle sorprese.
Pertanto, questo sondaggio è in qualche modo classico.
Ben fatto, senza fretta, lasciando esistere il personaggio. Li vediamo nella loro vita personale, ci concentriamo sulle loro domande, sui loro dubbi. Negri in particolare.
Tutta l’originalità è nel tono. Come abbiamo visto l’autore gioca tra serietà e leggerezza, i dialoghi sono vivaci, piccanti, molto gustosi.
E l’argomento è molto politico. Il testo fa quindi riferimento al romanzo dello scrittore svizzero Friedrich Dürrenmatt, Il giudice e il suo boia, pubblicato nel 1951, che suggerisce che i romanzi polizieschi si basino sull’illusione che ci sia ordine, giustizia. Ed è sufficiente risolvere i crimini perché questo ordine venga ripristinato. La realtà è chiaramente molto più complessa.
Più che un semplice romanzo sulle procedure di polizia, Nuages barocche è quindi un vero e proprio romanzo nero e sociale, che fa venir voglia di leggere il resto della serie.
- nuvole barocche, di Antonio Paolacci e Paola Ronco., tradotto dall’italiano da Sophie Bajard, edito da Rivages/Noir.
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