L’ex stella del calcio italiano Gianluca Vialli è morto di cancro venerdì all’età di 58 anni. All’attaccante è stato diagnosticato per la prima volta un cancro al pancreas nel 2017 e la malattia è tornata alla ribalta lo scorso anno. “È morto la scorsa notte circondato dalla sua famiglia dopo aver combattuto la malattia con coraggio e dignità per cinque anni”, ha detto la famiglia in un comunicato. Ha lasciato una moglie e due figlie.
L’ex attaccante è diventato capodelegazione della nazionale italiana dal 2019 ed è anche assistente del caposquadra Roberto Mancini. I due ex compagni di squadra hanno portato l’Italia al titolo europeo nel 2021. A metà dicembre Vialli si è preso una pausa per curare il cancro, che ora ha sconfitto. Vialli è cresciuto nella Cremonese e ha avuto i suoi più grandi successi alla Sampdoria Genoa (campioni 1991, trionfo Coppa dei Campioni Cuspieger 1990), Juventus (trionfo Champions League 1996, Coppa Uefa 1993 e campioni 1995) e Chelsea (vincitori Coppa 1997, Coppa Campioni). vincitore della coppa 1998) viene festeggiato. Nella nazionale italiana ha segnato 16 gol in 59 partite internazionali. Ai Mondiali di casa del 1990 arrivò terzo con la Squadra Azzurra. Dopo il ritiro da giocatore, Vialli è rimasto in Inghilterra e ha allenato Chelsea e Watford.
“Sono molto triste”, ha dichiarato venerdì l’allenatore della Federcalcio italiana Gabriele Gravina. “Spero fino alla fine che possa fare ancora miracoli. Ma mi consola sapere che quello che ha fatto per il calcio italiano e per la maglia azzurra non sarà mai dimenticato”, ha aggiunto il presidente della federazione. Viene osservato un minuto di silenzio prima di tutte le partite di Serie A della prossima giornata. Anche la sua ex società ha reso omaggio a Vialli. “Voi ci date tanto, noi vi diamo tanto: sì, è amore, reciproco, senza limiti”, ha scritto la Sampdoria. La Juventus, a sua volta, rispetta Vialli come “un campione, una leggenda e un grande uomo”. (che cosa)
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