Matteo Salvini è rimasto fedele al suo passato pro-Putin durante la sua visita in Polonia

Il fallimento di Matteo Salvini. Visita a la città polacca di Przemysl per aiutare i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, martedì 8 marzo, Il leader sovrano d’Italia viene messo in servizio dal sindaco. Quest’ultimo lo ha denunciato per il suo passato di sostenitore del presidente russo Vladimir Putin.

>> Trova le ultime informazioni sulla guerra in Ucraina nella nostra trasmissione in diretta

“Vogliamo esprimere il nostro profondo apprezzamento a tutte le organizzazioni italiane, a tutte le aziende in Italia che ci supportano”, prima dichiarato edile. Prima di continuare: “Contemporaneamente, abbiamo una dichiarazione personale indirizzata al senatore Salvini. Ho un regalo per lei”. Ha poi mostrato uno sciame di magliette che rappresentavano il volto di Vladimir Putin e su di esso c’era scritto in russo: “Esercito di Putin”.

Questa T-shirt è la stessa indossata da Matteo Salvini, pollice in su, in questa foto scattata nel 2014 sulla Piazza Rossa e pubblicata sui social. “Vogliamo andare con te al confine e al centro di accoglienza per i rifugiati per vedere cosa ha fatto il tuo amico Putin, cosa sta facendo la persona che descrivi come tuo amico a queste persone, che stanno attraversando il confine a una velocità di 50.000 per giorno.”, colpiscilo il sindaco. Poi l’ha invitata ad andare a trovare questi rifugiati con lui “purché indossi questa maglietta”. Matteo Salvini è poi scivolato via lanciando un “scusa, scusa… Aiutiamo i rifugiati”, quando è stato insultato da un giornalista italiano.

Matteo Salvini ha attirato critiche sin dall’inizio dell’offensiva russa, per la sua pubblica ammirazione per anni il presidente russo. “Agli uomini piace [Vladimir Poutine]che hanno a cuore gli interessi dei propri cittadini, ce ne vorranno decine” in Italia, ha stimato. Lo stesso capo del Cremlino parlò gentilmente di lui: “Salvini ha un atteggiamento caloroso nei confronti del nostro Paese, conosce bene le realtà russe”ha detto nel 2019.

Daniel Jensen

"Pop culture geek. Passionate student. Communicator. Thinker. Professional web evangelist."