Se vogliamo espandere la nostra presenza nello spazio, dobbiamo pensare a modi per mantenere la salute fisica e mentale dei viaggiatori. Gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ad esempio, stanno già incorporando periodi di esercizio fisico in attrezzature appositamente adattate, come tapis roulant, nella loro routine quotidiana. Ma l’attività fisica è più efficace quando è piacevole, il che ci porta a fare esercizio. E quelli più popolari sulla Terra, come il calcio, il baseball o il nuoto, non sono pratici a gravità zero.
Ecco perché un’organizzazione chiamata Space Games Federation sta lavorando per sviluppare una serie di “sport spaziali” su misura per tutti coloro che vivono fluttuando nel cosmo. “La competizione è sempre il modo in cui si fa progredire l’istruzione… si fa progredire il divertimento… si fa progredire l’intrattenimento. Tutto è una competizione”, ha affermato Linda Rheinstein, fondatrice di Space Games Federarion, sul sito web espace.com.
“È tempo di ridefinire lo sport, di creare nuovi posti di lavoro e nuovi idoli chiamati “astrolettes” che affrontano sport spaziali competitivi che sono più difficili di qualsiasi altra cosa sulla Terra”, ha affermato. Secondo lui, gli “astroleti” combinano le abilità di base di un astronauta con lo spirito di un atleta.
“Stiamo assistendo a nuovi campi da gioco, nuove regole, portando nuovi e tradizionali sport competitivi organizzati su parabole satellitari, veicoli spaziali, stazioni spaziali… Luna, Marte e oltre”, ha aggiunto Rheinstein. “Questi sono tutti i nostri campi da gioco.”
Lo scorso ottobre, la federazione ha annunciato i cinque semifinalisti dell’Equal Space Challenge, in competizione per il titolo di primo sport spaziale ufficiale. Centinaia di suggerimenti sono stati valutati su aspetti quali fattibilità, strategia di gioco, coinvolgimento della comunità ed esecuzione delle proposte, e i migliori 16 sono stati selezionati per la seconda fase. Tra questi, cinque si sono qualificati per le semifinali. Sfortunatamente per i fan di Star Trek, Anbo-Jyutsu e Parrises Squares non sono inclusi.
Giulia e Gianluca Bassani dall’Italia hanno suggerito “Star Shooting”, in cui le squadre dovevano puntare un proiettile attraverso tre bersagli altamente protetti schivando i droni telecomandati. Etan Grant, di Los Angeles, USA, suggerisce Spaceball, che sfida i giocatori a dirigere una palla magnetica attraverso un cerchio della stessa polarità e impedire a un avversario di fare lo stesso.
All’Inno di Elizabeth Huber (anch’esso di Los Angeles), le squadre devono utilizzare trampolini e pareti in velcro per lanciare o far rimbalzare la palla oltre la porta avversaria. Space Dodgeball (di Julisha Jean-Jacques, Florida) è una variante della tradizionale “dodgeball”, ma con una differenza: per evitare l’attacco di un avversario, i giocatori ti lanciano degli ostacoli.
Infine, Zero Gordian, di Michael Ricciardi (Seattle, USA) è il più originale: due partecipanti sono collegati da una corda, e devono usarla per fare una serie di nodi sempre più complicati mentre fluttuano nello spazio. Dai un’occhiata al concetto nel video qui sotto:
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