L’Italia bandisce il numero iconico della maglia – Serie A

L’Italia ha vietato i numeri di maglia nel calcio. ©ANSA/PAOLO MAGNI/Z80

In collaborazione con il governo, la federcalcio italiana FICG ha vietato i numeri di maglia che sono più che sensibili per motivi politici. Tuttavia, sono stati indossati molte volte dai giocatori negli ultimi anni.

“88” non è un numero di maglia come gli altri. Il numero è stato storicamente addebitato a causa dell’uso da parte dei neonazisti come simbolo di “Heil Hitler”. La “H” è l’ottava lettera dell’alfabeto. Sebbene il numero sia associato alle idee nazionalsocialiste, è stato indossato molte volte dai calciatori in Italia negli ultimi anni. La scorsa stagione, tre professionisti della Serie A hanno indossato il numero 88: Mario Pasalic (Atalanta), Toma Basic (Lazio) e Tomas Rincon (Sampdoria).

Ora è finita, perché il governo di Roma ha approvato una legge contro l’uso della “88” sulla schiena. Il ministero dell’Interno ha parlato del movimento contro l’antisemitismo. Inoltre, sono state stabilite linee guida precise su quando le partite di calcio possono essere sospese a causa di incidenti antisemiti (ad esempio tifosi che cantano in un coro).

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha rilasciato una dichiarazione: “Il mondo del calcio è unito nella lotta contro l’antisemitismo e ogni forma di discriminazione. Con questa decisione vogliamo dimostrare ancora una volta che il nostro sport è sinonimo di novità positive. Non ci tireremo indietro un millimetro su questi temi, perché anche il calcio getta un’ombra sulla società italiana”.

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Jackson Cobbett

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