L’Italia ha ospitato 20 piloti della squadra ucraina e quattro tecnici della regione Abruzzo, che si sono allenati in Turchia quando le truppe russe hanno invaso il loro Paese. Altri ciclisti ucraini potranno raggiungere l’Italia.
In questo contesto, la Federazione Ciclistica Italiana (FCI) ha adattato le proprie regole per consentire ai profughi ucraini di correre in Italia.
I club italiani possono accettare l’iscrizione di due corridori ucraini oltre alla quota di corridori stranieri autorizzati nelle categorie Elite e Junior. Ad esempio, nell’attuale regolamento della federazione italiana, i club Elites-Espoirs possono contare solo due stranieri con licenza inferiore a tre anni in Italia, di cui uno solo risiede in un paese membro UEC. Inoltre, le normative vigenti richiedono ai club di iscrivere quattro corridori italiani al via della corsa per includere i conducenti stranieri che hanno una patente inferiore a tre anni in Italia.
L’autorizzazione temporanea a partecipare alle gare italiane, dalla Minime alla Elite, sarà concessa ai singoli atleti ucraini per un numero di gare superiore a quello previsto dal regolamento, ovvero quattro gare all’anno.
La nazionale ucraina potrà partecipare alle gare regionali Elite, Espoirs e Juniors. Nel caso della gara Open femminile, le atlete ucraine potranno partecipare indipendentemente dalla loro età.
Nel caso delle Minime e degli Allievi, i piloti ucraini muniti di patente e autorizzazione della federazione ucraina che indichino il club italiano di appartenenza possono partecipare a tutte le gare in Italia.
La FCI stabilisce che gli automobilisti ucraini devono essere in possesso di patente e autorizzazione della federazione ucraina, nonché dello status di rifugiato politico rilasciato da una prefettura competente.
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