L’economia italiana si è contratta dello 0,2% nel terzo trimestre, rispetto a un aumento dello 0,3% nei tre mesi precedenti. Il Pil italiano ha così registrato il primo calo dalla fine del 2009. Secondo Reuters, la domanda principalmente interna è in calo e si prevede che l’Italia dovrà affrontare una recessione prolungata a causa dei problemi del debito, oltre che della situazione in tutta l’Eurozona.
Su base annua, secondo l’Istat, il PIL italiano è cresciuto solo dello 0,2% nel terzo trimestre. Tutte le componenti del PIL sono diminuite trimestre su trimestre, ad eccezione delle esportazioni che sono cresciute dell’1,6 per cento.
“Possiamo dire senza esagerare che l’Italia è caduta in recessione”, ha commentato a Reuters l’analista Paolo Mameli di Intesa Sanpaolo. “Prevediamo che il PIL continuerà a diminuire nei prossimi tre o quattro trimestri”, ha aggiunto.
“L’economia italiana potrebbe entrare in recessione un quarto prima dell’economia dell’eurozona”, ha aggiunto l’analista di Raiffeisenbank Václav Franče.
Andamento della crescita del PIL italiano (di anno in anno)
Fonte: istat.it
Il governo italiano prevede che l’economia del paese subirà una contrazione dello 0,4% nel 2012. Ma alcune organizzazioni professionali sono ancora più pessimiste. Ad esempio, l’associazione imprenditoriale italiana Assonime stima un calo del due per cento. Con una nota “se siamo fortunati”.
L’Italia è alle prese con gravi problemi finanziari da diversi mesi. Il rapporto debito/PIL è superiore al 120%, che è il secondo peggior risultato nell’Eurozona dopo la Grecia.
Roma si batte per un bilancio in pareggio e ha adottato significative misure di austerità per farlo. Più di trenta miliardi di euro garantiranno tagli maggiori e tasse più alte. Non saranno pienamente realizzati fino al prossimo anno e quindi avranno un altro effetto negativo sulla crescita economica.
L’Italia è la terza economia dell’Eurozona dopo Germania e Francia. La Germania ha raggiunto una crescita economica dello 0,5% nel terzo trimestre, mentre la crescita in Francia è stata dello 0,4%.
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