Per sei ore, il procuratore speciale per l’ambiente, Ariel Tapia Gómez, ha ispezionato la petroliera italiana Mare Doricum e ha assemblato la versione del capitano Giacomo Pisani e del suo equipaggio, giovedì 27 gennaio.
A conclusione dell’indagine, una delle più importanti nell’indagine sulla fuga di petrolio nel Mare di Ventanilla, il pm Tapia ha affermato di aver rafforzato la sua fiducia nelle responsabilità della società spagnola Repsol, proprietaria del Terminal Multibuoys n. 2 , dove ha avuto origine la fuoriuscita di almeno 11.900 barili di petrolio, secondo l’Agenzia per la valutazione e il controllo ambientale (OEFA).
Quasi il doppio della previsione della scorsa settimana, stimata in 6.000 barili. All’ultimo minuto, Repsol ha rilasciato il proprio conteggio: 10.396 barili, molto vicino a quanto riportato dall’OEFA.
«In questo caso la Procura ha un’ipotesi forte. Ed è legato all’aspetto della mitigazione (dumping di petrolio greggio). Cioè, all’attenzione immediata di emergenza. Secondo l’ufficio del pubblico ministero, c’è stato un ritardo (le azioni di Repsol per bloccare il flusso di petrolio)”, ha affermato il pubblico ministero.
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