La politica delle Canarie si oppone allo sfruttamento petrolifero marocchino

La Coalizione delle Canarie, PSOE, PP e Nueva Canarias hanno chiesto trasparenza ai governi vicini riguardo al lancio della piattaforma


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    Pochi temi incoraggiano una tale unanimità nell’opinione pubblica delle Isole Canarie e, quindi, tra le forze politiche che sono più rappresentate nelle Isole rispetto all’ambiente, e lo ha dimostrato ieri il ciclo di consultazioni realizzato da DIARIO DE AVISOS riguardo la presenza ormai da dieci giorni della piattaforma petrolifera Topaz Driller nella rete denominata Tarfaya Offshore Shallow, aggiudicata nel 2017 alla società italiana ENI, nell’ambito dell’omonimo subappaltatore, e che è partner di maggioranza della Qatar Petroleum per lo sfruttamento del giacimento risorse che, pur essendo sotto il controllo del Marocco, in realtà condividono con la Spagna dal punto di vista geologico.

    Non invano il compito di stabilire una linea mediana nelle acque che separano le Isole Canarie dal continente è ancora in sospeso, nonostante le intense e continue rivendicazioni isolane al riguardo.

    Ma ieri non c’erano dubbi: nonostante i toni logici, sia i portavoce del PSOE che della Coalizione delle Canarie, il Partido Popular e il Nueva Canarias-Bloque Canarista erano unanimi nel chiedere garanzie ambientali alle autorità di Rabat e garanzie che l’opera non sarebbe stata realizzata. hanno un impatto sulle isole, poiché si trovano a circa 100 chilometri da Lanzarote.

    PSOE

    “Chiediamo le massime garanzie di sicurezza ambientale e di trasparenza”, ha affermato ieri il PSOE delle Canarie, prima di ricordare che “respingiamo categoricamente qualsiasi prospettiva di petrolio nelle acque vicine alle Isole Canarie. Il diritto internazionale stabilisce che le acque sono soggette alla giurisdizione internazionale e che nessun paese può prelevare acqua da nessuna parte per i propri scopi. Il futuro dell’arcipelago non è il petrolio, che presenta più rischi che benefici. “La strada da intraprendere è quella di raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, puntando fermamente su risorse pulite che non producano emissioni nocive come le energie rinnovabili”, hanno concluso i socialisti.

    Coalizione delle Canarie

    Sempre dalla Coalizione delle Canarie hanno ricordato che “mesi fa abbiamo condannato tutte le concessioni di esplorazione fatte dal governo marocchino in questa parte del Nord Atlantico e abbiamo espresso, come adesso, la nostra preoccupazione per l’impatto sull’ambiente e la mancanza di risorse naturali . informazione. La piattaforma si trova nelle acque marocchine e tutto ciò che chiediamo è che questo Paese garantisca la tutela dell’ambiente e adotti misure di sicurezza estreme”.

    Il Partito popolare

    Nel frattempo, il PP ha affermato che “la Spagna deve esercitare un controllo approfondito sulle nuove attività del Regno del Marocco nelle acque vicine alle isole. Come è avvenuto negli ultimi anni, date le relazioni poco chiare del governo Pedro Sánchez con i suoi vicini, ci sono molte incognite su questioni come le prospezioni che potrebbero avere un impatto sulle isole se, ad esempio, si verificasse una perdita o un altro evento.

    Nuove Isole Canarie

    Infine, per Nueva Canarias “siamo di fronte al ritorno di problemi complessi nelle relazioni tra Spagna e Marocco in questa parte del pianeta con la questione mediana in sospeso, e soprattutto con la prospettiva, che come ricorda DIARIO DE AVISOS è chiaramente respinta da la maggior parte degli abitanti delle Isole Canarie all’epoca erano promossi dallo stesso governo spagnolo. Da NC-BC invitiamo le autorità delle Isole Canarie a chiedere tutte le spiegazioni in merito sia ai dirigenti spagnolo che a quello marocchino, considerando lo spostamento di navi speciali nella regione. Chiediamo un’informazione trasparente ed efficace. La storia si ripete, ma ciò non significa che la risposta delle isole sarà minore”.

    Daniel Jensen

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