La polizia italiana ha annunciato giovedì di aver fatto irruzione in un’azienda italiana specializzata in droni militari, che la Cina avrebbe acquistato illegalmente tramite una società offshore e che rischiava di essere spostata.
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Sei persone – tre italiani e tre cinesi – sono state prese di mira dalla Guardia di Finanza italiana (Gdf), che ha affermato in un comunicato stampa di aver violato presunte leggi sulla circolazione di materiale bellico e che tutelano la strategia delle aziende italiane.
Secondo un’indagine della procura di Pordenone (nordest Italia), la società italiana – i cui contratti dovevano essere presi attraverso il Ministero della Difesa italiano – è stata acquistata fino al 75% nel 2018 da una società con sede a Hong Kong, per un alto e sospetto cartellino del prezzo.
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Dietro queste società offshore e complessi pacchetti finanziari, si nascondono in realtà “due importanti società pubbliche cinesi”, ha detto la polizia. Gli inquirenti ritengono che lo scopo dell’operazione fosse quello di sequestrare il know-how italiano e trasferire la produzione a Wuxi, un centro di intelligenza artificiale situato a circa 150 km da Shanghai.
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