Italia: come Giorgia Meloni voleva cambiare regime politico

Giorgia Meloni ha attaccato la Costituzione del suo Paese. Dopo aver fatto notizia in Italia con il suo atto antisociale del 1 maggio, in cui ha tagliato i minimi sociali per gli italiani più poveri, martedì 9 maggio il presidente del Consiglio ha svelato importanti riforme costituzionali, una delle sue promesse. Capi di governo di destra, sostenere l’evoluzione del sistema, considerato inefficiente e instabile, mira a stabilizzare l’esecutivo e ad aumentarne l’efficienza – “regna per cinque anni”ha difeso – mentre l’Italia ha conosciuto 68 governi dal 1946.

“Ho le credenziali dall’Italia” per iniziare la costruzione “le riforme istituzionali di cui l’Italia ha bisogno”, ha avvertito il leader di Fratelli d’Italia, in apertura del dialogo con i rappresentanti delle forze politiche. Due le opzioni sul tavolo: il presidenzialismo francese, che il suo partito post-fascista da tempo reclamava, con l’elezione a suffragio universale del Capo dello Stato, finora eletto da un vasto elettorato, o con il suffragio universale diretto del Presidente del Consiglio, un sistema di noto come il “premiereto”. Due possibilità che evocano timori di correnti populiste o autoritarie.

Jacqueline Andrus

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