I pubblici ministeri italiani stanno indagando in relazione a un incidente con una funivia nel nord Italia a maggio con 14 vittime, altre nove persone e due società. Si tratta in primo luogo di dipendenti dell’azienda addetti al controllo e alla manutenzione delle attrezzature, riferisce oggi l’ANSA. I pm hanno già avviato le indagini sulle cause dell’incidente di massa a carico del direttore esecutivo e operativo della società che gestisce la funivia, e del capoturno.
Tra le persone giuridiche indagate c’è l’azienda altoatesina Leitner, che è uno dei principali produttori di funivie in Europa e ne cura la manutenzione. L’azienda fornisce la sua tecnologia anche alla Repubblica Ceca. Tra gli indagati c’erano i suoi dirigenti: il presidente del consiglio Anton Seeber e il comproprietario Martin Leitner.
La società aveva precedentemente annunciato che avrebbe cercato di registrarsi come parte lesa. Dnes esprime la speranza di poter dimostrare di non essere coinvolto nell’incidente e che continuerà a collaborare con le autorità. Sotto inchiesta anche la società Ferrovie del Mottarone, che gestisce la funivia sul lago alpino Lago Maggiore.
La cabina della funivia con 15 passeggeri ha colpito la foresta e il terreno inaccessibile domenica 23 maggio. L’unico sopravvissuto allo schianto era un ragazzino israeliano. Viveva con i suoi genitori e fratelli, morti in una caduta, nel nord Italia. Secondo gli inquirenti, l’incidente è stato causato da una fune di traino rotta e da un freno di emergenza malfunzionante.
A pochi giorni dall’incidente, il pm Olimpia Bossi ha disposto l’arresto di tre persone: il dirigente Luigi Neri, il direttore operativo Enrico Perocchio e il capoturno Gabriel Tadini. Secondo l’accusa, i tre uomini hanno acconsentito a bloccare il freno di emergenza per garantire il regolare funzionamento della funivia che era stata precedentemente fermata per motivi ignoti. Tuttavia, il giudice di sorveglianza ha scarcerato i tre uomini, disponendo solo gli arresti domiciliari per Tadini. Secondo il giudice, il pubblico ministero non ha dimostrato i suoi sospetti con conclusioni sufficientemente solide.
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