Il rapporto produttivo di Bébel con l’Italia

Morto questo lunedì a Parigi all’età di 88 anni, Jean-Paul Belmondo è stato un’icona assoluta del cinema. E non solo i francesi. Con il sangue italiano nelle vene, “Magnifica” raddoppia il suo legame con l’Italia, sia sul grande schermo che per le conquiste femminili.

Se le leggende non muoiono mai, Jean-Paul Belmondo è morto il 6 settembre nella sua casa di Parigi, all’età di 88 anni. “Magnifique” ha lasciato il segno nel cinema francese: 50 anni di carriera (ha iniziato a 23 anni), 80 film, molti dei quali classici francesi; cinema sperimentale, thriller, commedie e film popolari. Citiamo un esempio Senza fiato (1960), Léon Morin, parroco (1961), Una scimmia in inverno (1962), L’uomo di Rio (1964), Centomila dollari al sole (1964), Borsalino (1970), Furto (1971), Eccezionale (1973), professionale (1981) o Rapina (1985).
Da Claude Lelouch a François Truffaut, ha lavorato con i maestri indiscussi della New Wave.

Jean-Paul Belmondo, adottato dal cinema italiano

Il suo successo si estese a livello internazionale, compresa l’Italia. Il cinema italiano lo ha adottato fin da giovanissimo.
L’attore italiano attraverso il padre – è figlio del celebre scultore Paul Belmondo, di origini piemontesi e siciliane – ha un rapporto di lunga data con il Bel Paese.

All’inizio degli anni ’60 fu spesso in Italia, dove recitò film dopo film. Lei è Michele Ciosiara (Il contadino scalzo) di Vittorio De Sica, Amerigo in Viacia (La strada sbagliata) di Mauro Bolognini, Livorno cavalla Matto (Mare da bere) di Renato Castellani. Film in cui ha recitato al fianco di Sofia Loren, Gina Lollobrigida e Claudia Cardinale.

Dal lato del cuore, Jean-Paul Belmondo si è subito consolato della fine della sua relazione con la bella Ursula Andress tra le braccia dell’italiana Laura Antonelli. Ha incontrato l’attrice durante le riprese Dottor Popaul (Trappola per un lupo) nel 1972. L’amore a prima vista durò nove anni.

Nel 2016 il cinema italiano gli ha assegnato il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia. Un omaggio al celebre Maestro.

Jacqueline Andrus

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