Il leader della sinistra italiana ha elogiato l’allenamento di Giorga Meloni

I leader italiani hanno lasciato elogi Giorgia Meloni per la sua leadership come capo del governo, cosa che sarebbe stata impensabile solo pochi mesi fa. In un ampio servizio del ‘New York Times’ in cui benedice il primo ministro, Enrico Letta Il leader del Pd, la principale forza politica della sinistra, ha sottolineato che il presidente della Fraternità italiana ha fatto proprio questo “meglio di quanto ci aspettassimo” in materia economica e finanziaria.

Si ricordava ancora quando Letta ripeteva in campagna elettorale che Giorgia Meloni era un pericolo per la democrazia italiana: «La Meloni è un grande pericolo per l’Italia; ha stretti legami con i politici che vogliono indebolire l’Europa.

Enrico Letta ora dice che la Meloni ha abbandonato la sua aggressività nei confronti dell’Unione Europea e ha preso una decisione “Segui le regole” e per evitare di “commettere errori”. “La realtà è che è forte. È in luna di miele, senza altra alternativa nella maggioranza e l’opposizione è divisa», ha aggiunto Enrico Letta, leader uscente del Pd e che presto lascerà, dopo le primarie del 26 febbraio per scegliere il suo successore.

I giornali di New York scrivono che il primo ministro italiano ha sorpreso molti dimostrando un carattere pragmatico da quando è salito al potere. A scioccarsi non è stato solo Enrico Letta. Così è il suo sicuro successore, attualmente il favorito alle primarie del Pd, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna. Interrogato sulla dichiarazione di Letta al ‘New York Times’, Bonaccini si è dichiarato elogiato: «La Meloni non è fascista. Certamente potrebbe. Ha idee molto lontane dalle mie, deve dimostrare di essere capace di guidare un governo come quello italiano”.

Non sono piaciute le dichiarazioni di Letta e Bonaccini al Pd di sinistra che hanno suscitato polemiche nella gestione Meloni. Per questo diversi media hanno criticato il Pd perché invece di analizzare la sconfitta della sinistra alla Pilkada domenicale, costata centinaia di migliaia di voti al Pd, hanno passato la giornata a discutere di Giorgia Meloni.

Ad esempio, filosofi e scienziati politici Massimo Cacciari, ex sindaco della città di sinistra di Venezia, è stato critico nei confronti del Partito Democratico: «Il loro programma è semplicemente una sciocchezza sulle riforme e sulla necessità di essere più vicini alla gente, e questo non è niente. Ma la politica estera, l’Europa, le riforme istituzionali, l’autonomia regionale, le politiche fiscali e sociali, il reperimento di risorse aggiuntive senza indebitarsi… di tutto questo non si dice una parola. Zero assoluto», ha detto Massimo Cacciari a La Stampa, che ha concluso elogiando anche le capacità del presidente del Consiglio: «La Meloni negli anni ha fatto progressi elettorali. Nella sua coalizione ha osato superare le divergenze con i suoi alleati. E hanno anche dimostrato la capacità di superare le contraddizioni con i potenti paesi europei. Inoltre, a differenza del Partito Democratico, è riuscito a dare struttura e organizzazione al suo partito.

Daniel Jensen

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