Futura Marta Fascina a Forza Italia, donna da 100 milioni di euro

“Amo troppo la politica per fermarmi adesso”, ha spiegato. incantevole Marta nelle ultime settimane a diversi fedelissimi la cui promozione è stata benedetta all’inizio del 2024, prima che la morte di Silvio Berlusconi cambiasse per sempre i piani e anche i connotati di Forza Italia. E adesso si può dire che la causa ereditaria è stata archiviata nel primo capitolo, con l’informativa Volere che ha presentato l’altro ieri al notaio di Arcore, la ‘vedova’ de ‘Il Cavaliere’ sapeva che poteva arrivare il momento del veleno nel partito.

Una coincidenza tra la cifra che Berlusconi ha stanziato per il suo socio (100 milioni di euro) e il debito che il partito ha nei confronti della famiglia ‘Il Cavaliere’ (90 milioni di euro) ha alimentato le voci sui tanti nemici interni a Forza Italia. . Tra i deputati più vicini al candidato alla presidenza Antonio Tajani, uno ricevette un messaggio che fu poi inoltrato più volte, come una catena di Sant’Antonio, fino a perdere le tracce del misterioso autore originale. ‘Con 100 milioni, se fossi un’azienda, Martha avrebbe potuto organizzare una festa, saldando il debito e ne ha ancora altri dieci milioni in tasca…’.

Ironia e veleno a parte, Fascina sa bene che, ormai, l’unico asso che si può giocare sul tavolo dei giochi interni di Forza Italia è quello che tiene gelosamente in tasca dal giorno della morte di Berlusconi. Il primo, ovviamente, è il legame con la sua famiglia, a cominciare dalla primogenita Marina; e gratitudine per la sua vicinanza a Berlusconi riconosciuta da tutti i suoi figli e per aver dovuto tenersi lontano da qualsiasi controversia riguardante la sua eredità e la sua eredità, come è avvenuto finora. In secondo luogo, il buon rapporto che il deputato 33enne ha intrattenuto nella sua prima legislatura con Antonio Tajani.

Nel lungo cammino verso il congresso del 2024, Fascina chiederà – come suggeriscono alcuni suoi amici – un posto nella nuova Forza Italia? La sua figura, soprattutto dopo il fermo rifiuto di Pier Silvio di impegnarsi in politica a breve e medio termine, rappresenterà l’ortodossia familiare nei dibattiti interni? Oppure, come impresa, resterà in disparte e svolgerà il ruolo di “grillo jimino”, magari continuando a scrivere articoli su ‘Il Giornale’ come firmava di tanto in tanto prima di diventare deputato, e se a quel punto volta viene interpretato come un esempio dei desideri di Berlusconi?

Tra otto giorni esatti è prevista la riunione del coordinamento nazionale di Forza Italia – che sarà il primo passo del partito verso il congresso – tutti gli occhi saranno puntati su di essa. Ci sarà? La decisione di andarsene, o di restare fuori, avverrà nel momento in cui la milionaria da cento milioni di euro mostrerà la sua prima carta.

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Daniel Jensen

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