Dopo il caso Chiara Ferragni, l’Italia ha regolamentato le attività commerciali degli influencer

L’Italia ha deciso di inasprire la propria posizione nei confronti delle attività commerciali e pubblicitarie dei maggiori influencer. Questa decisione è avvenuta nel mezzo delle turbolenze vissute da Chiara Ferragni, un’influencer che conta quasi 30 milioni di abbonati su Instagram.

Nota nel mondo della moda, questa trentenne è stata al centro di uno scandalo per la sponsorizzazione che ha dato al marchio del pandoro, una brioche natalizia commercializzata nel novembre 2022, affermando che parte del ricavato sarebbe stato devoluto ai bambini. affetto da tumore alle ossa all’ospedale Regina Margherita di Torino (nord-ovest).

Utile di oltre un milione di euro

Il mese scorso l’autorità italiana di vigilanza sulla concorrenza ha scoperto che gli acquirenti erano stati effettivamente ingannati.

I profitti derivanti dalle vendite di questa edizione speciale del marchio Balocco Pandoro hanno fruttato più di un milione di euro all’azienda di Chiara Ferragni mentre l’azienda si è limitata a fare una donazione forfettaria di 50.000 euro all’ospedale.

Grande influenza sul mirino

A seguito di questo scandalo, l’Italia ha deciso di applicare agli influencer le stesse leggi che regolano i media audiovisivi e di imporre multe salate in caso di violazioni. L’AGCOM ha chiarito che la sua decisione si applica agli influencer che hanno almeno un milione di iscritti su uno dei social network o piattaforme più utilizzati, con almeno il 2% di questi ultimi che reagisce ai loro messaggi.

Quando si tratta di product placement, “gli influencer sono tenuti a includere avvertenze che enfatizzino la natura pubblicitaria del contenuto”, spiega il comunicato stampa. L’AGCOM ha inoltre precisato che si terrà una riunione di esperti per definire uno specifico “codice di condotta che definisca le misure che gli influencer dovranno rispettare” e che consentirà una maggiore trasparenza nel settore.

Jacqueline Andrus

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