Un tribunale italiano ha condannato sabato (11.06.2021) un totale di 70 membri della ‘Ndrangheta, il gruppo mafioso più potente d’Italia, e altri a dieci o più anni di carcere per trenta di loro, nel più grande processo contro le mafie dalla fine degli anni ’80 .
Il giudice Claudio Paris ha dato lettura delle sentenze contro 91 imputati in un’ampia aula del tribunale della città di Lamezia Terme, nel sud della Calabria, dove da gennaio si svolgono “macro processi” contro centinaia di sospetti membri della ‘Ndrangheta e i loro collaboratori.
Ci sono ancora 355 imputati da processare e il processo dovrebbe durare due anni o più.
L’indagine è durata diversi anni ed è culminata in un raid nel dicembre 2019.
La ‘Ndrangheta, che opera nella regione più povera d’Italia, la Calabria, controlla la maggior parte della cocaina che arriva in Europa.
Il noto procuratore antimafia Nicola Gratteri – il cui tentativo di sconfiggere la ‘Ndrangheta l’ha costretta a vivere sotto la protezione della polizia per più di 30 anni – ha detto che le cose sono andate “molto bene” sabato.
“Su 91 imputati, 70 persone presunte innocenti sono state condannate”, ha detto all’agenzia di stampa italiana AdnKronos, aggiungendo che gli assolti avevano meno responsabilità.
Alcuni dei più pericolosi hanno ricevuto le condanne massime di 20 anni richieste dai pubblici ministeri.
Tra loro c’erano Domenico Macri, dell’ala militare del gruppo; Pasquale Gallone, braccio destro del presunto capomafia Luigi Mancuso, il cui processo è ancora in corso; e Gregorio Niglia, i cui ruoli includevano l’acquisizione di armi e l’estorsione.
Circa un terzo di questo gruppo è stato condannato a 10 anni o più e 21 sono stati rilasciati, ha detto Gratteri. (afp)
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