come il paese che ha creato il fascismo ha finito per normalizzarlo

Proprio nel Foro Italico, di fronte allo stadio Olimpico dove giocano le partite delle squadre di calcio Roma e Lazio e a pochi metri dal Palazzo della Farnesina, sede della diplomazia italiana, si trova un Obelisco alto 17 metri cresciuto nel 1932 dove in maiuscolo si legge: Duca Mussolini (leader di Mussolini).

Il famoso obelisco è un simbolo per coloro che sostengono la fine del percorso dell’era fascista – la legge italiana vieta le scuse per questa ideologia – e coloro che lo sostengono (quasi mai pubblicamente) o, semplicemente, credono che si tratti di un periodo storico e loro pensare che la storia non si cambia trasformandola in macerie.

Nel 2015 la presidente della Camera dei Deputati e deputata del Partito Democratico di sinistra (PD), Laura Boldrini, ha affermato che “forse è il momento di togliere almeno dall’obelisco l’iscrizione di Mussolini Dux”. La manifestazione è arrivata dopo essere stata interrogata da un anziano ex partigiano che gli ha chiesto di “ripulire le strade dal fascismo e abbattere il palo del Foro Italico”.

Opinione

La proposta di Boldrini ha ricevuto consensi e critiche anche all’interno del suo stesso partito. L’allora commissario PD a Roma e presidente nazionale del partito, Matteo Orfini, disse che “lascio lì. Siamo un Paese antifascista, i principi della lotta antifascista sono scritti nella Costituzione. Non abbiamo bisogno di cancellare i nostri ricordi anche se a volte è drammatico”.

L’Italia ha convivenza quasi normalizzata con gli eredi del fascismo. Ciò che in Spagna ha fatto scalpore, la famosa fotografia di Colombo presa come metafora, in Italia è diventata da anni un’abitudine senza suscitare un dibattito più grande del violento scontro politico. I tre maggiori partiti di oggi dal centrodestra all’estrema destra del Paese, Forza Italia (FI) Silvio Berlusconi, La Lega Matteo Salvini e Fratelli d’Italia (FdI) Giorgia Meloni, governano insieme in molte delle regioni e delle città in cui sono sono presentati nella lista de single facto in cui regna il voto maggioritario. Non è una novità, il liberale Berlusconi è salito al potere nel 1994 e nel 2001 approvando Alleanza Nazionale, formazione nata dal partito del Movimento Sociale, considerato il erede diretto del fascismo. Oggi il partito ha cambiato nuovamente volto ed è FdI Giorgia Meloni.

Ma perché è Meloni che è fascista? Viene costantemente intervistato in tutti i tipi di media, facendo apparizioni pubbliche permanenti e formando alleanze in parlamento con gruppi ideologici liberali percepiti come Forza Italia senza che nessuno parli di imbiancatura o di pratiche igienico-sanitarie. quel paese scoprire e soffrire il fascismo lo ha normalizzato, il che non significa che ci sia una risposta e un segnale forte da parte degli oppositori di sinistra, un’ideologia, o la sua attuale trasformazione, anche se da decenni vuole essere distrutta.

Nuovo dogma politico

Il 21° secolo potrebbe dover cambiare alcuni dei dogmi politici radicati nel tardo 20° secolo. Sembra indicare che altre persone sono fasciste non otterranno il voto. Oppure sembra infruttuoso in una democrazia presentare un’ideologia come pericolosa e sperare che solo essa serva a votarla contro. Se FdI e Lega sono fascisti, allora secondo i sondaggi c’è una larga maggioranza di italiani, oltre il 40%, che sostiene il fascismo. Sgridare il tuo elettorato ovviamente non funziona.

Foto: Giorgia Meloni, leader dei Fratelli Italiani.  (EFE)
Italia: tutta contrarietà all’erede del fascismo

Javier Brandoli. Roma

L’FdI, considerato il partito di estrema destra del Paese e successore del partito fascista di Benito Mussolini, sfiora il 20% di intenti a votare e mantiene uno stretto guadagno nei sondaggi. “La sinistra ha bisogno di fomentare la paura del fascismo. Trovo assolutamente folle che l’intera campagna elettorale sia stata spesa a parlare di qualcosa che è finito 70 anni fa. Non voglio dare lezioni di storia Voglio parlare della questione di oggiMeloni ha detto in un’intervista dopo la Pilkada del 2018. Poi ha ottenuto meno del 5% dei voti e oggi, secondo i sondaggi, ha aggiunto quasi 15 punti in più con un messaggio in cui ha difeso i pilastri fondamentali degli attacchi di estrema destra contro immigrazione, glorificazione della patria, difesa della famiglia tradizionale… La sua rinascita è dovuta allo sbiancamento di quelle idee o si chiama democrazia?

Ci sono fascisti oggi?

È un tracciato storico complesso, in ogni caso, per capire cos’è il fascismo oggi, chi lo rappresenta o se qualcuno lo rappresenta. La parola fascista, un’invenzione italiana, è diventata così diffusa che sta pericolosamente cominciando a perdere il suo significato. Sono proprio quelli che si vantano di essere più antifascisti, fanno notare alcuni analisti, in parte sono responsabili di una certa normalizzazione, avendo applicato il termine a così tante idee e partiti che il suo vero significato alla fine viene diluito.

“Prima di tutto dobbiamo determinare di quale fascismo stiamo parlando. Perché in passato vi furono vari movimenti e regimi definiti fascisti che ebbero origini, programmi, scopi, durate ed effetti molto diversi, se non opposti. (…) Non credo abbia senso sia storico che politico, per affermare che oggi esiste il ritorno del fascismo in Italia, in Europa o nel mondo”, ha risposto uno dei massimi esperti mondiali di fascismo, lo storico Emilio Gentile, in un’intervista pubblicata su Il Sole 24 con il titolo “Ma ci sono i fascisti oggi?”

Foto: la famiglia di Mussolini e la gente di Predappio vogliono riaprire la tomba del Duce.  (EFE)
Fare una scatola o ricordare? Il dilemma ‘italiano’ della tomba di Mussolini

Irene Savio. Roma

È difficile rispondere a questa domanda perché nessun partito politico italiano si considera così. Qual è una nuova tattica fascista per camuffarsi?

In passato, però, le ideologie associate o dai propri partner, ad esempio gli europei, Lega Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Girogia Meloni, erano gruppi ideologici di estrema destra definiti fascisti. Giusto?

In primo luogo, i due devono essere distinti. La Lega Salvini, secondo gli ultimi anni della sua vita politica, è stata fascista, liberale, federalista settentrionale, nazionalista italiana, cattolica e populista allo stesso tempo. Tre anni fa, la dirigenza di Salvini ha portato il partito a un certo estremismo che lo ha portato a guidare una sorta di federazione dei partiti di estrema destra europei con principi sovrani, anti-immigrati e ultra-cattolici. Lo scorso marzo, il presidente ungherese Viktor Orban ha annunciato che stava lavorando con Salvini e il partito ultranazionalista polacco Diritto e Giustizia per creare un nuovo gruppo al Parlamento europeo alla destra dell’attuale Partito popolare europeo (PPE).

Grande Coalizione Conservatrice

Salvini sembra aver capito che il modo per raccogliere tanti voti è prova a coprire tutto lo spazio tra il centro e l’estrema destra e nello stesso tempo, in Italia e in Europa, promosse la formazione di una grande coalizione conservatrice che li rappresentasse tutti. “Ho proposto un nuovo incontro a giugno in Italia o in Polonia. Spero che nessuno diventi geloso o riservato perché è in gioco il futuro dell’Europa. A Bruxelles c’è bisogno di qualcuno che parli di immigrazione e di questioni familiari. Qualcuno che rifiuta l’affitto dell’utero, le adozioni gay e il rilancio del commercio made in Europe. Spero che nel Ppe ci sia chi non accetta di essere lasciato subalterno», ha detto Salvini in un incontro in Portogallo a un convegno dal titolo ‘Un progetto per un’altra Europa’.

Foto: Giorgia Meloni, leader del partido Fratelli d'Italia (Hermanos de Italia).  EFE
Non c’è bisogno di prendere in giro: Meloni e il successo inaspettato dell'”altra” estrema destra

Javier Brandoli. Roma

In Italia il messaggio è quasi penetrato, e ha proposto una federazione di centrodestra alla quale ha invitato a partecipare, in parte, i suoi referenti politici, Silvio Berlusconi e la sua Forza Italia. Salvini non se n’è andato senza filo e nel tentativo di una grande coalizione di estrema destra, per ora, ha lasciato la sua compagna più naturale, Giorgia Meloni, fino ad ora. Ha qualcosa a che fare il sondaggio che metteva FdI indietro di due punti in Lega con quando due anni fa la differenza era di quasi 15 punti? Si tratta di garantire una vittoria schiacciante alla coalizione conservatrice quando, dopo l’attuale stato di emergenza, cade Il governo tecnocratico di Draghi. Salvini intende essere insieme a Berlusconi l’unica forza maggioritaria a guidare la vittoria sul potente Meloni.

In Forza Italia, intanto, ci sono dubbi nonostante gli sforzi del suo leader, Berlusconi, di formalizzare una sorta di partito unico. I due giovani ministri di FI nell’attuale esecutivo di Draghi, così come diversi leader regionali, si oppongono alla complicata unione formale di cui Il Cavaliere sembra essere convinto.

“Vedi fascisti ovunque”

Meloni è ancora politicamente di moda in Italia, fa notizia ed è riuscito a modernizzare l’estrema destra che ha avvicinato la classe popolare. La spagnola Vox, ad esempio, ha trovato un alleato naturale in FdI dopo un litigio con Salvini che in passato aveva sostenuto il movimento indipendentista catalano. Nelle ultime elezioni di Madrid, per esempio, Salvini si è congratulato con la popolare Isabel Díaz Ayuso e Meloni si è posizionato accanto a Santiago Abascal. Tutti quei personaggi, tutte quelle idee, in Italia e in Spagna, a un certo punto sono stati descritti come fascisti. Essi?

Il professor Gentile si chiede se l’esaltazione del popolo, il dominio dei forti, l’ostilità verso gli immigrati… non sia fascismo? “Se tutti quelli che hanno queste caratteristiche sono fascisti, dal primato di uno Stato sovrano alla glorificazione del popolo, attraverso il grido dei forti, allora i giacobini sono fascisti, patrioti italiani che lottano per l’indipendenza e la sovranità. stati, l’America che votò tre volte per Franklin D. Roosevelt, la Gran Bretagna che riconobbe Churchill come primo ministro nella guerra contro Hitler e la Francia che dal 1958 al 1969 scelse De Gaulle come capo di stato.

Foto: Silvia Romano all'arrivo a Milano.  (EFE)

Allora chi sei fascista oggi? “La risposta è chiara. È un fascista che pensa a se stesso erede del fascismo storico, pensare e agire secondo le idee e i metodi del fascismo storico, partecipare a organizzazioni che attingono al fascismo storico e aspirare a realizzare una concezione fascista di una nazione che dovrebbe essere identica a quella dello stato di Mussolini”, ha affermato uno dei più grandi studiosi di questo ideologia che ha concluso: “I rischi che ciò comporta si verificheranno presto per la democrazia e il ritorno del fascismo travestito in altre forme secondo me in realtà non esiste. D’altra parte c’è il rischio che, vedendo il fascismo ovunque, l’attenzione venga distolta da un’altra minaccia, questa è molto reale, che si attacca alla democrazia e non ha niente a che fare con il fascismo”.

Forse dal punto di vista terminologico oggi le cose sono più lisce e un po’ più trasversali rispetto a 80 anni fa, e il dibattito politico ha solo un cognome che ha smesso di dire niente agli elettori. Il fascismo finì definitivamente in Italia nel 1945. La maggioranza degli elettori italiani riconobbe Mussolini come una figura di spicco nei libri di storia che studiò dopo Garibaldi. Non si tratta di fascismo o non fascismo, Si tratta di sostenere la libertà sessuale, l’Europa, considerare l’immigrazione un problema, gestire le tasse, il debito pubblico, l’assistenza sociale, l’istruzione e la sanità, i ruoli culturali, il lavoro a contratto, il reddito di cittadinanza, gli stati. giardini sotto le case, raccolta dei rifiuti, trasporti, sicurezza stradale, etica politica… I sondaggi sembrano dire che questo è un dibattito che conta davvero per i cittadini.

Lance Norris

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