L’ex biatleta Gabriela Soukalová ha vissuto forse i momenti più drammatici della sua vita. Con il suo compagno Miloš e la figlia Izabela, si sta godendo una splendida vacanza nella località montana di Livigno, in Italia. Tuttavia, un giorno nel pomeriggio va in bicicletta da solo e la sua vita è davvero in gioco.
Sulla via del ritorno in hotel, Gabriela Soukalová deve superare un ostacolo inaspettato. In un punto, la strada è stata interrotta perché l’intero pendio era crollato lì. L’ex biatleta dovrà lavorare sodo per superare questi ostacoli.
Raggiunse il luogo in cui doveva lasciare la bicicletta e voleva tornare a piedi dai suoi cari. Tuttavia, ha perso il suo orientamento. La complicazione era che la batteria del cellulare di Soukalová si era scaricata a causa dell’uso continuo del GPS e non era in grado di chiedere aiuto. La notte si avvicinava e all’ex rappresentante ceco divenne chiaro che avrebbe passato la notte fuori.
Gabriela Soukalová è arenata nella regione dei laghi di Cancano a 2.270 metri sul livello del mare. La temperatura di notte è di otto gradi sotto lo zero! È comprensibile che l’amico di Miloš sia terrorizzato in hotel, perché sa già che la sua ragazza è nei guai, ma il suo telefono non funziona.
Gabriela Soukalová ha più paura degli orsi
Soukalová ha molta paura della fauna selvatica, in particolare degli orsi. “Così ho trovato un punto sottovento e sono salito più in alto sopra la sponda per la partita. Ho anche cercato di usare l’allenamento per evitare che la mia temperatura scendesse, così potevo sopravvivere al freddo”. cita un atleta ceco fulmine.
Addormentarsi in una notte fredda sarebbe stato fatale per Gabriela, quindi doveva allenarsi costantemente. In mattinata è proseguito il trentatreenne due volte iridato, ma non per strada. Si rese conto che l’unico modo per salvarlo era arrampicarsi per alcune centinaia di metri sulla roccia sopra la valle in modo che l’elicottero lo trovasse.
“Comunque mi hanno cercato altrove rispetto a dove ero prima. Ho pensato che forse fosse il destino che la montagna volesse tenermi lì, ma sono contento di essermi allenato per così tanti anni e di quella fisicità, perché altrimenti sarebbe molto difficile superare tutti quei test”. Gabriela Soukalová descrive quei momenti drammatici.
L’atleta è stato infine salvato dal suo grido, fortunatamente ascoltato da un turista che chiedeva aiuto. I soccorritori chiamati non potevano credere a quanto in alto fosse salito il turista della Repubblica Ceca per salvargli la vita. “Poi, quando posso abbracciare i miei amici e soprattutto il mio piccolo, è probabilmente il momento più felice della mia vita”. Gabriela Soukalová descrive i suoi sentimenti.
Fonte: La provincia di Sondrio, Fulmine
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