Se si ispirano ai grandi cantanti italiani degli anni ’90, hanno tutti un background nella musica rock e un’attitudine fisica che ne irradia. La Bandabardò, che riproduce lo spirito delle feste tradizionali, si perde nelle parole. Peppe Voltarelli, libertario calabrese, ha assunto colori ancestrali, e il Marco nazionale si è lanciato più che mai sulla colonna sonora del mondo. Sul palco e nelle registrazioni hanno collaborato tutti tra loro, in Quebec e in Italia. Insieme o individualmente, occuperanno diverse tappe del Quebec fino a lunedì.
Presentazione di Marco Calliari: “Stasera rilancio il mio festival Rital al Leone d’Oro con Peppe, che sarà accompagnato dalla mia band, oltre all’Orchestra Ironiko e Fred Péloquin. Domani e venerdì inizierò un duo con Peppe a Saint-Georges de Beauce e Nicolet. Domenica e lunedì la Bandabardò, che si esibisce al Francos, ha invitato Peppe e io ci uniremo sicuramente a loro per la finale di questo concerto.
Nel suo album Al Faro Est, Marco, che spesso apre i concerti della Bandabardò in Europa, duetta vocale con Enriquez Greppi, cantante del gruppo, che fa anche una cover di Les Anarchistes di Léo Ferré sull’ultimo disco di Voltarelli. La band ha accompagnato la Calabria in molte occasioni, mentre, dal canto suo, l’ex metallaro del Quebec ha partecipato con i due a scambi su entrambi i lati di grandi pozzanghere.
Spesso paragonati a Manu Chao per la loro energia sul palco, i fiorentini della Bandabardò propongono musica con influenze ska, latine, rumba, gipsy, spaghetti western, psichedeliche e… italiane. “Il nostro nuovo disco Sccaccianuvole si ispira ai cantanti italiani dagli anni ’70 ad oggi. La nostra intenzione era quella di prestare attenzione alle parole, una tradizione che in Italia si è un po’ persa”, ha detto Enriquez Greppi.
Intanto Peppe Voltarelli mantiene l’ironia, la libertà di pensiero e il senso dell’onomatopea de La Grande Botte. Dalla Calabria, riutilizza lingua, accenti, storie di emigrazione e di viaggio. Attore, scrittore, compositore, cantante e regista di documentari, rivela il filo conduttore delle sue creazioni: “La grande curiosità di incontrare esseri umani dalla mentalità aperta che vogliono esplorare nuove vite”. Fino a lunedì una parte della nuova Italia si svelerà attraverso una grande festa ritmata e poetica.
Peppe Voltarelli ed Enriquez Greppi: gli anarchici di Léo Ferré
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