Un uomo italiano che afferma di essere l’erede di parte del patrimonio dell’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi è stato arrestato in Colombia per aver falsificato documenti, hanno riferito autorità locali e media.
Identificato come Marco Di Nunzio, il 56enne ha affermato che Berlusconi prima di morire aveva scritto un testamento nella città di Cartagena, nel nord dei Caraibi, in cui ordinava che gli fosse concesso il 2% della società Fininvest, una barca e una casa a Antigua e Barbuda.
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Sembra che un notaio colombiano abbia confermato le dichiarazioni del magnate dei media ed ex primo ministro italiano morto nel giugno 2023, ma funzionari dello studio professionale hanno assicurato ai media che si trattava di un documento “apocrifo”.
Mercoledì Di Nunzio è stato arrestato a Cartagena dalla procura e da membri della marina, hanno riferito giovedì all’AFP fonti delle agenzie che hanno chiesto di restare anonime.
Gli informatori non hanno specificato le ragioni dell’arresto, perché il processo d’accusa era ancora in corso.
I giornalisti hanno affermato che Di Nunzio è stato arrestato per “falsificazione di documenti” durante il processo.
L’italiano presenterà questa volontà alle autorità del suo Paese per rivendicare i diritti su una parte del patrimonio di Berlusconi, la cui ricchezza era stimata dalla rivista economica Forbes prima della sua morte in circa 6,9 miliardi di dollari.
Dopo la morte – avvenuta all’età di 86 anni – del politico che ha dominato la vita politica italiana degli ultimi decenni, l’agenzia Ansa ha pubblicato il suo testamento, in cui si legge che ha lasciato in eredità circa 109 milioni di dollari alla sua ultima compagna, Marta Fascina.
Il resto era destinato principalmente ai suoi cinque figli nati da due matrimoni.
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