Per una pausa dopo una tradizionale caccia alle uova di Pasqua, cosa c’è di meglio di una piccola fiction in streaming? Ecco le nostre scelte.
Serie italiana: “Le fate ignoranti” su Disney+
Dopo la morte del marito Massimo (Luca Argentero) in un incidente d’auto, Antonia (Cristiana Capotondi) scopre di avere una relazione con un uomo di nome Michele (Eduardo Scarpetta). Inizialmente devastata dalla notizia, si ritrova a stringere un’inaspettata amicizia con un uomo di cui non ha mai sentito parlare. Entrambi imparano a conoscersi, ad accettarsi, a capirsi. Antonia ha quindi trovato l’altra famiglia del marito, composta da amici con stili di vita insoliti e identità sessuali diverse.
Se l’inizio di questa storia ti ricorda qualcosa, è normale: era la base di “Family Table”, film italiano diretto da Ferzan Ozpetek e uscito nel 2002. Vent’anni dopo, il regista turco continua quello che considera suo primo film italiano adattandolo in una serie di otto episodi, disponibile da mercoledì su Disney+, si intitola “Les Fées Fools” (o “The Ignorant Angels” a livello internazionale), un cenno al vedere all’opera il suo titolo originale, “Le fate del destino”. .
L’adattamento ha un senso: i temi della doppia vita, del lutto e dell’amore sono universali, l’intero contesto politico intorno all’omosessualità si è evoluto pur rimanendo di attualità (l’ultimo film di Ferzan Ozpetek, “Pour Always”, uscito a febbraio, parla dell’omogenitorialità). Ma per passare dal film alla serie, “The Ignorant Fairies” si affida a una colorata galleria di personaggi: l’amica di Michele, una coppia lesbica in attesa di un figlio, la manager di un edificio turco, i fan di Brigitte Bardot… la famiglia, inclusa una caustica donna delle pulizie. E anche il compianto Massimo era presente.
“Les Fées Fools” è una meravigliosa serie universitaria, in cui, dopo il dolore, il buonumore ritorna ed è comune.
Free: “Murder at Sandhamn” su arte.tv
Dietro il nome “Murder at Sandhamn”, si nascondono adattamenti di romanzi gialli scritti dall’autrice svedese Viveca Sten, come “The Baltic Queen” o “All’ombra del cielo”, nella serie. La serie è stata lanciata nel 2010 in Svezia e nel 2015 in Francia su Arte, che ha appena messo online gratuitamente tutti gli episodi (su arte.tv).
Tra questi, ricordiamo il più recente, “Vicky”, in cui abbiamo seguito gli ospiti di una festa privata. Il ricevimento è stato ospitato dall’eminente professore di psicologia infantile Carl-Johan Berger… in suo stesso onore. Come al solito, questo pezzo grosso pieno di sé è fastidioso con i suoi ospiti. Attirato nel suo ufficio da una telefonata, viene brutalmente assassinato lì. Accanto al suo cadavere, una donna sconosciuta, muta, sconvolta, con un coltello insanguinato in mano. Emerge subito che non è altro che Vicky, la moglie dell’ispettore Alexander Forsman, misteriosamente scomparsa da tre anni…
Se non ne hai mai visto uno, non è troppo tardi per scoprire e lasciarsi sedurre da questa fiction che esplora il lato oscuro della Svezia con arguzia.
Un’altra serie: “Ordini” su Apple TV+
Mark Scout (Adam Scott) lavora per Lumon Industries, dove guida un team i cui dipendenti si sottopongono a un intervento chirurgico per separare i loro ricordi legati alla loro vita professionale da quelli legati alle loro vite personali. Questo rischioso esperimento di conciliare lavoro e vita personale viene messo in discussione quando Mark si ritrova al centro di un mistero che lo costringerà a confrontarsi con la vera natura del suo lavoro… e del suo.
Dopo “WeCrashed”, un’altra serie di Apple TV+ esplora il lato oscuro dell’azienda (ironicamente quando si apprendono gli obblighi di Apple…). Solo che la creazione di Dan Erickson (la cui prima stagione di nove episodi si è appena conclusa) riversa tanto lo stile della sitcom d’ufficio “The Office”, quanto nei thriller, nel dramma e persino nel fantastico, con una dose di assurdità che evoca chiaramente ” Brasile”.
Per mantenere questo mix audace, hai bisogno di un ragazzo duro. Davanti alla telecamera, Adam Scott, un attore pilastro di serie come “Parks & Recreation” o “Big Little Lies”, che è in grado di supportare i quattro registri della serie, cambia brillantemente il suo comportamento in un istante. occhio. occhio. Con lui possiamo contare su grandi nomi come Patricia Arquette, John Turturro o Christopher Walken per dare vita a questa strana società.
Dietro la macchina da presa, c’è Ben Stiller (protagonista di “Una notte al museo”, ma anche il toccante regista, in particolare “La vita da sogno di Walter Mitty”) che riesce a creare questa sensazione spiacevole. La sua struttura altamente simmetrica e l’uso di decorazioni pulite come fonte di male completano la creazione di tensione e ansia anche nel movimento innocuo della vita di un dipendente. Una serie da seguire senza moderazione.
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