La seconda banca italiana UniCredit ha annunciato giovedì di aver firmato un accordo con il sindacato di settore che prevede 1.200 partenze volontarie e 725 assunzioni in Italia entro il 2024 oltre a 1.000 incarichi.
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Questo accordo consentirà“per guidare un significativo ricambio generazionale, soprattutto alla luce dei nuovi investimenti digitali” governato dal piano strategico 2022-2024, commenta il suo amministratore delegato Andrea Orcel, citato in un comunicato.
A fine settembre 2021 la banca contava in Italia 36.210 dipendenti, su un totale di circa 80.000 nel mondo. La partenza volontaria dovrebbe comportare il pensionamento anticipato e l’accesso al Fondo di solidarietà.
“Con 1.200 uscite e 725 assunzioni, il tasso di sostituzione è del 60%, una percentuale senza precedenti nel settore bancario” Italia, accoglie con favore il comunicato stampa del sindacato del settore bancario (Fabi). Andrea Orcel si è così distinto dal predecessore Jean-Pierre Mustier, che aveva perso migliaia di posti di lavoro, suscitando le ire dei sindacati.
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L’ex capo della banca di investimento UBS, il signor Orcel, è subentrato lo scorso aprile e ha promesso di farlo “sprigionare il pieno potenziale di business” UniCredit rilanciando la propria rete di filiali in Italia. Nel suo piano strategico stima una commissione di 600 milioni di euro per la ristrutturazione, che influirà sui conti del quarto trimestre del 2021, la cui pubblicazione è prevista per venerdì.
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