Marlaska chiede che i tribunali europei parlino del caso Puigdemont e altri, “per conformarsi alla risoluzione”
Il ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska, ha insistito sul fatto che l’ordine europeo di arresto e consegna fosse un dialogo tra i tribunali dell’UE, “quindi sono loro che devono dialogare tra loro e approvare risoluzioni” come nel caso dell’ex presidente della Generalitat de Catalunya Carles Puigdemont. Lo ha sottolineato, interrogato dai giornalisti questo sabato a Malaga, dove ha chiesto che i tribunali europei “decidano e decidano, che è opportuno e procedere, e l’altro, di conformarsi alle risoluzioni emesse dai tribunali”. punto, è stato confermato che nessuna autorità spagnola “di qualsiasi forma o dipartimento” era presente all’arresto di Puigdemont, “né prima né durante né dopo”, smentendo le parole dell’avvocato dell’ex presidente catalano. E ha ricordato ancora una volta che, a suo avviso, “ogni cittadino rivendicato da un tribunale spagnolo deve comparire davanti a lui”. Il ministro dell’Interno non ha voluto valutare la delibera del giudice italiano. “Non sto facendo una valutazione della decisione del tribunale”, ha detto, ricordando che si trattava di una questione di diritto, nelle mani dei tribunali europei e che la risoluzione sarebbe proceduta “secondo l’eredità della nostra comunità da cui tutti i paesi della nostra Unione Europea ci alimentano normativamente.” “.
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