(CNN) — La “ragazza afgana” che è diventata famosa dopo essere apparsa sulla copertina dell’iconica rivista National Geographic dal 1985 ha ricevuto lo status di rifugiato dal primo ministro italiano Mario Draghi, secondo una dichiarazione dell’ufficio stampa del governo italiano.
Questo sorprendente ritratto della dodicenne Sharbat Gula, orfano pashtun in un campo profughi al confine tra Afghanistan e Pakistan, è stato scattato nel 1984 e pubblicato l’anno successivo. Lo zucchero giace decenni dopo, vivendo in Pakistan. Nessuno conosceva il suo nome da anni.
Ora, sulla quarantina, Gluttony è arrivato a Roma, secondo la Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana.
“Nel 1985, grazie alla fotografia di Steve McCurry, che l’anno precedente lo aveva ritratto giovanissimo in un campo profughi di Peshawar per la copertina della rivista National Geographic, Sharbat Gula acquisì fama mondiale, al punto da simboleggiare il cambiamento e fasi conflittuali della storia che stavano attraversando l’Afghanistan e l’Afghanistan, la sua gente”, si legge in una nota diffusa dall’ufficio di Draghi.
“In risposta alle richieste della società civile e in particolare delle organizzazioni non profit attive in Afghanistan che, a seguito dei fatti dello scorso agosto, hanno ricevuto da Sharbat Gula una richiesta di assistenza in uscita dal proprio Paese, il Primo Ministro si è rivolto a questo e ha disposto il loro trasferimento in Italia nel più ampio contesto del programma di evacuazione per gli afgani e dei piani del governo per la loro accettazione e integrazione”, prosegue la nota.
La CNN ha chiesto al governo italiano se anche alla famiglia di Gula è stato concesso lo status di rifugiato, ma non ha ricevuto risposta.
La storia della “Ragazza afgana”
Tre decenni fa, Steve McCurry ha scattato le foto più iconiche di tutti i tempi. Ma anche dopo tutto questo tempo, i principali fotografi sono felicissimi quando parla di “ragazze afgane”.
“Potrei dire che aveva uno sguardo incredibile, uno sguardo penetrante”, ricorda. “Ma c’era una folla di persone intorno a noi, la polvere che turbinava, e questo era prima delle fotocamere digitali e non si sa mai cosa accadrà alla foto.
“Quando ho sviluppato l’immagine, sapevo che era speciale. L’ho mostrata all’editore del National Geographic, e lui è balzato in piedi e ha urlato: ‘Questa è la nostra prossima copertina.’
“Afghan girl” è diventata non solo la copertina della rivista successiva, ma anche quella di maggior successo nella sua illustre storia.
Questo sorprendente ritratto di Sharbat Gula, 12 anni, orfano pashtun nel campo profughi di Nasir Bagh al confine tra Afghanistan e Pakistan, è stato scattato nel dicembre 1984 e pubblicato l’anno successivo. La donna, ormai quarantenne, è stata recentemente trovata a vivere in Pakistan.
“Avid organizer. Hipster-friendly bacon evangelist. Friend of animals everywhere. Entrepreneur.”