L’Italia, una delle potenze occidentali più impegnate in Afghanistan, ha annunciato mercoledì di aver rimpatriato le sue ultime truppe nell’ambito del ritiro accelerato del suo contingente NATO.
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«Ieri sera (martedì) si è conclusa ufficialmente la missione italiana in Afghanistan”, ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in un comunicato. “Ma l’impegno della comunità internazionale, a partire dall’Italia, in Afghanistan non si ferma qui. Ciò continuerà in altre forme, dal rafforzamento della cooperazione e del sostegno allo sviluppo alle istituzioni repubblicane dell’Afghanistan.“, ha aggiunto. L’ultimo contingente italiano, composto da diverse decine di soldati, è partito da Herat (Afghanistan occidentale) ed è arrivato all’aeroporto di Pisa (Italia occidentale).
Secondo il ministero, 723 soldati italiani sono rimasti feriti e 53 hanno perso la vita, su un totale di 50.000 soldati dispiegati negli ultimi vent’anni in Afghanistan. Italia con Stati Uniti, Turchia, Gran Bretagna e Germania, uno dei cinque Paesi più coinvolti nella missione”Supporto aziendaleQuesti paesi hanno schierato 6.000 delle 9.592 truppe coinvolte nell’operazione dai 36 Stati membri della NATO e partner dell’alleanza.
«Supporto aziendaleSi tratta di una missione di addestramento per le truppe afghane per consentire loro di garantire la sicurezza del proprio Paese dopo la partenza delle truppe straniere. Dopo 20 anni di esistenza, la NATO ha annunciato il 29 aprile l’inizio del ritiro delle proprie truppe, aprendo un periodo di grande incertezza per l’Afghanistan, ancora in preda alla violenza. Altri piccoli contingenti, come quelli provenienti da Spagna, Estonia, Danimarca, hanno lasciato il Paese.
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