Con un solo evento extraeuropeo nel WSBK Superbike su un totale di dodici nel 2024, il promotore del monopolio vuole che i grandi sponsor investano nella MotoGP.
Di Paolo Gozzi da Korsedimoto
Dal punto di vista tecnico e agonistico la Superbike 2024 promette tanto, forse più dell’edizione precedente. Due grandi Mi piace Jonathan Rea E Toprak Razgatlioglu cambierà moto, il dominatore Álvaro Battista sarà appesantito da sette chilogrammi e all’arrivoAndrea Iannone, indipendentemente dalla sua apparizione in pista, sarà un enorme catalizzatore per attirare l’attenzione. L’impegno del produttore è ancora molto forte: BMW ha investito molti soldi, tra cambi pilota e modifiche tecniche, per sferrare finalmente l’attacco al Motomondiale. Yamaha, Kawasaki E Honda coinvolto in varie squadre ufficiali e Ducati non vuole abdicare al suo trono reale. Sono bastati due giorni e mezzo di test a Jerez nei giorni scorsi per suscitare l’interesse. Durante i giorni di prova. Va tutto bene ? No, per niente: Calendario 2024 triste. Con undici dei dodici eventi in Europa, l’orizzonte della Superbike non è mai stato così ristretto.
L’unico evento fuori dal Vecchio Continente è stata l’inaugurazione Phillip Islandin Australia, 24 e 25 febbraio 2024. Poi è seguita solo la tappa europea con una nuova Cremonauna pista in rampa di lancio ma che finora non ha mai ospitato il campionato italiano, e altre new entry Parco Balaton, in Ungheria, è ancora in costruzione. L’Argentina scompare dai radar per problemi economici e l’Indonesia rinuncia alla Superbike nonostante abbia un contratto decennale.
Qui il motivo è strategico. Il naming sponsor di Mandalika è Pertamina, un’azienda pubblica di lubrificanti, concorrente diretta di Motul che è il principale partner del Campionato del Mondo. Questo è ciò che fa sì che gli indonesiani non vogliano più le Superbike. Durante il mandato di Flammini i Mondiali si sono svolti negli Stati Uniti, in Giappone, Sud Africa, Nuova Zelanda, Qatar, Russia, Canada: in alcune stagioni si sono verificati 6-7 eventi intercontinentali su 13, ovvero la metà. Acquisizione Dornache è anche promotore della MotoGP, ha cambiato radicalmente la situazione.
Dorna ha voluto indirizzare i propri investimenti verso la MotoGP, ed è quello che è successo con la WSBK
La MotoGP 2024 prevede 22 GP, di cui 10 fuori Europa : Qatar, Argentina, Stati Uniti, Kazakistan, India, India, Giappone, Australia, Tailandia e Malesia. Toccherà, in altre parole, tutti i principali mercati del mondo, fino al 5 medici in Asia, una regione economicamente in via di sviluppo, con consumatori giovani e un potenziale motociclistico in rapida crescita. Pertanto, quest’area è l’area più attraente per i principali sponsor globali. Ne abbiamo parlato più volte. È chiaro che queste differenze non sono una coincidenza ma il risultato della giusta strategia. La Dorna ha voluto indirizzare i propri investimenti verso la MotoGP e così è stato. MotulLo sponsor che dà il nome al WorldSBK, ridurrà il suo impegno nella serie spostando importanti budget sulla MotoGP.
Caso Pirelli Simile. In Superbike la multinazionale milanese non è solo fornitore unico di pneumatici dal 2004, ma rappresenta anche un importantissimo partner strategico e commerciale. Con un programma così limitato, il passaggio al campionato MotoGP è una necessità vitale per Pirelli. Per questo dal 2024 sarà fornitore unico di Moto2 e Moto3. Dorna produce secondo esigenze di “prezzo”: farsi conoscere in Superbike costa meno che compiere un’analoga operazione di marketing in prima classe. Questo è il motivo per cui i pesci grossi cambiano posizione. Se la WSBK avesse un programma simile, la Dorna avrebbe una corsa nel Campionato del Mondo che rivaleggia di fatto con la sua risorsa principale.
Sì, certo, c’è insoddisfazione tra i vertici del paddock. Ma gli sponsor ne sono consapevoli, di fronte a tutto ciò situazione di monopolio, la richiesta è una lotta contro i mulini a vento. Pertanto, alla fine si adatteranno al contesto, investendo dove ritengono più pratico. Dorna sta pianificando una strategia affinché il WSBK Superbike rimanga un’attraente piattaforma di “medio livello”, quindi destinata ad accogliere sponsor con esigenze specifiche, per le quali anche il calendario europeo ha senso. Esamineremo se questo modello sarà sostenibile nei prossimi anni.
I diritti della MotoGP e della Superbike appartengono a Federmoto Internazionale, che ha firmato un contratto pluriennale con Dorna per la gestione dei diritti di marketing e di trasmissione televisiva. Nel 2019, dopo essere stato eletto, diventa presidente della FIM Jorge Viegas stato: ” non ci piace il monopolio, stiamo lavorando per cambiare questa situazione“. Tuttavia, quattro anni dopo, la FIM è riuscita solo a riprendere il controllo della gestione dello sport Superbike, considerando che i suoi standard tecnici sono stabiliti in collaborazione con la MSMA (produttore) e la stessa Dorna. A prima vista sembra così Carmelo Ezpeleta rinunciare così ad alcune posizioni sul fronte secondario FIM non coinvolto nella gestione tecnica della MotoGP. Ma è difficile fare ipotesi su cosa si trovi sotto le ceneri.
Là FIM le alternative non mancheranno, le ha in casa. Infatti, il Campionato Mondiale Endurance è gestito dalla Warner Bros, lo stesso grande gruppo di intrattenimento che controlla la F1. Immagina come sarebbe il WSBK Superbike adesso con un manager così forte. Forse è per questo che non è successo. Gli attori in scena, dall’esterno, danno l’impressione di non volersi pestare i piedi. Lo status quo si adatta a molte persone, se non a tutti, almeno a coloro che contano.
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