Ad oggi Leonardo ha forti legami anche con gli Stati Uniti attraverso la produzione di aerei da caccia F-35 e componenti Boeing; Per il caccia di prossima generazione, il gruppo sta lavorando anche con la britannica BAE Systems e la giapponese Mitsubishi, in competizione con Airbus e Dassault sul progetto FCAS. Per quanto riguarda i carri armati, il piano di Leonardo è quello di essere maggiormente coinvolto nel team franco-tedesco KNDS, qualunque sia la sua forma. Oggi l’azienda costruisce Leopard e Leclerc e spera di sviluppare in futuro sistemi di pavimentazione ultramoderni.
Come è noto, ci sono frequenti tensioni tra Francia e Germania, e l’aggiunta di un terzo partner potrebbe risolvere parte del blocco – nonostante i nuovi ordini da parte dell’esercito italiano, la terza forza armata più grande dell’Unione Europea. Ma finora non è stato deciso nulla. Anche i nuovi partner possono introdurre ritardi e complicazioni. Un prerequisito per il successo è che il governo e le forze armate concordino sui materiali di cui hanno bisogno. Occorre dare priorità a una piattaforma comune, altrimenti la frammentazione dell’Europa con le sue note inefficienze continuerà.
Anche i battibecchi intergovernativi su quali paesi produrranno azioni dovrebbero essere sostituiti da un approccio collettivo – i riferimenti alle minacce provenienti dalla Russia sono una giustificazione sufficiente. Il piano di Leonardo di integrarsi in un’alleanza europea sembra buono sulla carta; Si spera che questo non sia solo il sogno ingenuo di un nuovo amministratore delegato, sostenuto anche da un governo di Roma che non è estraneo alle tendenze nazionaliste.
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