Le regole della famiglia nel calcio italiano. Non sono presidenti, non sono consiglieri, sono allenatori: i fratelli Inzaghi.
Simone (45), il più giovane, guida la Serie A con l’Inter. Filippo “Pippo” (48), il più famoso dei due fratelli quando erano calciatori, ha concluso la prima parte della stagione al secondo posto, vale a dire la promozione con il Brescia dalla Serie B alla massima serie.
I fratelli Inzaghi sono nati praticamente con una palla tra le gambe. Da bambini si sfidavano nei giochi nella soffitta di casa. I pilastri del piano immaginario sono la porta del bagno e il camino.
Foto: picture-alliance / Sven Simon
Entrambi sono diventati attaccanti professionisti. Ha portato ancora più fama a Pippo: campione del mondo 2006, due Champions League con il Milan, tre scudetti (due con i rossoneri, uno con la Juventus Torino). Simone “solo” una volta campione d’Italia. Nel 2000 con la Lazio. Nell’ultima giornata di gara ha superato Pippos Juventus in classifica con la Roma. Ma in casa Inzaghi il giorno si festeggia per primo. Chi vince, il titolo arriverà a San Nicol. Nella città vicino a Piacenza, nella regione Emilia-Romagna del nord Italia, dove vivono ancora oggi i suoi genitori.
Paderborn – Brema 3: 4
Obbligo di vedere! La partita più pazza della stagione
Fonte: immagini
Da allenatori le loro fortune sono ora cambiate: Simone ha portato la sua ex Lazio alla Champions League, una vittoria in Coppa Italia e due Supercoppe. Ora ha ereditato la difficile eredità di Antonio Conte all’Inter.
Si ritiene che non sarà in grado di ripetere la straordinaria stagione di campionato 2020/21. Ma ora l’Inter è di nuovo al top con lui.
Pippo, invece, è partito troppo in alto. Da esordiente proprio in panchina Milan. Una stagione, poi sollievo. Dopo la delusione in Serie A, ora si specializza nel vincere nelle serie minori: vincere in Serie C con il Venezia e in Serie B con il Benevento. Ora sta provando di nuovo. Con il Brescia – la squadra dove hanno giocato Roberto Baggio, Luca Toni e Pep Guardiola.
Foto: image Alliance / IPA
Il segreto di Inzaghi? Non si sentono scienziati in panchina o insegnanti ipertattici. Il tuo calcio è passione, emozione. Coinvolgono il gruppo, i tifosi. Sembra che ogni partita sia la prima volta per loro, considerando il carisma che hanno in ognuno.
Simone spesso non riesce a farsi intervistare a fine partita perché non ha più voce. Pippo deve conoscere TUTTI i giocatori. Anche in terza divisione. Solo per interesse. Perché è pazzo per il calcio tanto quanto suo fratello.
La loro relazione sembra inseparabile. “Sono molto fortunato. Ho un fratello che mi è sempre vicino”, ha detto Simone di Pippo. “Questo è un modello, non solo in campo. È un vincitore nella vita, non solo come calciatore”.
Foto: MARCO BERTORELLO/AFP
E Pippo su Simone: “Quando ha battuto me e Bologna 2-0 con la Lazio era più triste di me”.
A maggio la famiglia Inzaghi attende un’altra festa di gruppo. Se questa volta forse hanno vinto entrambi. Uno in prima lega, l’altro in seconda. Per la vittoria di due fratelli che amano il calcio ogni giorno di più.
Francesco Archetti (56) è giornalista della “Gazzetta dello Sport” dal 1990. Dirige club di Serie A ed è un esperto di calcio internazionale. Era lì dal vivo in cinque campionati del mondo e sette campionati europei. Commenta in esclusiva sul calcio italiano per SPORT BILD online.
“Alcohol fan. Award-winning troublemaker. Web junkie. Thinker. General analyst. Internet nerd. Gamer.”