ROMA.- Oggi scoppiano sempre nuovi scandali nervoso politico italiano dopo cosa un leader nominato da Primo Giorgia Meloni a capo di una società pubblica che gestisce software di vari enti, anche pubblici, È stato costretto a dimettersi quando è stato rivelato che aveva inviato un’e-mail collettiva in cui citava il famoso discorso di Benito Mussolini.
Come rivelato oggi dai giornali Repubblica, manager Claudio Anastasioche Meloni ha nominato lo scorso novembre a capo di 3-I, società pubblica che gestisce i sistemi informatici di Inps (Istituto nazionale della previdenza sociale), Istat (INDEC locale) e altri, non c’è idea migliore che mandare membri del suo consiglio di amministrazione una mail in cui ha copiato Mussolini, cosa che ha lasciato tutti a bocca aperta.
Lontano dal linguaggio commerciale, infatti, Anastasio scrive testi che attirano l’attenzione per la sua retorica esagerata e la sua magniloquenza, portando su Google alcune delle frasi più belle e inventando cose inaudite. Anastasio ha copiato, integralmente, il famoso discorso pronunciato dal Duce il 3 gennaio 1925quando, davanti alla Regia Camera dei Deputati italiana, rivendicò la responsabilità politica dell’omicidio di Giacomo Matteotti – politico e giornalista antifascista -, il momento considerato dagli storici come il momento che ha dato inizio alla dittatura.
“Ma allora, signori, quale farfalla dovremo guardare sotto l’Arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, davanti a voi e davanti all’intero governo d’Italia, che ho (me stesso!) 3-io (politica! morale! storica!) Responsabilità per tutto ciò che è accaduto. OHSe bastano frasi più o meno mutilate per impiccare un uomo, via con i bastoni e via con le corde! Se 3-sono io il mio errore, me ne assumo la responsabilità, perché ho riempito questo clima storico, politico e morale nel mio ruolo”, ha scritto Attanasio, imitando il suo idolo.
La mail, finita oggi sulle prime pagine dei giornali Repubblicaprovocò uno scandalo che portò, ore dopo, a irrevocabili dimissioni di Anastasio. Il manager è noto per essere amico Rachele Mussolini, pronipote del Duce e deputato di Fratelli d’Italia, il partito post-fascista della Meloni, vincitore delle ultime elezioni, e Francesco Lollobrigida, cognato del presidente del Consiglio, alla guida del Dipartimento Agricoltura di Portafoglio. Ingegnere romano classe 1969, rivelatosi estimatore del Duce, Anastasio nel 1997 ha creato un sito Internet con la storia di Mussolini.
L’opposizione di centrosinistra ha alzato urla nei cieli superando la consegna delle lettere da parte della panchina. “L’uso da parte di Matteotti dell’accusa di omicidio è conati di vomito”, ha criticato Claudio Mancini, esponente del Pd, che ha chiesto al governo di destra Meloni, in carica dallo scorso ottobre, di dare spiegazioni in Parlamento.
“Questo è imbarazzante”gli ha fatto eco, in un tweet, la collega Simona Malpezzi, presidente del Senato.
“Anastasio è solo un povero esaltato che probabilmente non si rende conto di quello che ha fatto e di cui ha scritto”, ha detto Roberto Morassuti, anche lui del Pd e vicepresidente della Fondazione Matteotti. “Stiamo parlando dei delitti di stato più efferati della storia italiana”, ha aggiunto riferendosi all’assassinio di questo politico socialista, rapito e ucciso il 10 giugno 1924 dalle truppe fasciste.
“Le parole di Anastasio erano molto serie. Giorgia Meloni dovrebbe sapere che Matteotti è stato rapito e ucciso dal regime fascista proprio perché criticava la violenza di Mussolini in Italia.”, ha aggiunto Angelo Bonelli, rappresentante di Alianza Verdes-Izquierda.
Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, è andata oltre e si è rivolta a Facebook per accusare il governo Meloni “scuse quotidiane al fascismo”. Nicola Fratoianni, di Sinistra italiana, ha evidenziato, da parte sua, un “episodio straordinario ma che si svolge davvero nel 2024”.
Sebbene considerate buone notizie, le dimissioni di Anastasio non hanno placato la rabbia generale, nel giorno in cui questo dirigente e Matteotti sono diventati argomenti di tendenza sui social network. “Ci rendiamo conto del livello di classe dirigente che questo governo offre allo stato?” ha chiesto Riccardo Magi, di More Europe.
“Solito. Ti prego, è normale. prendi un cacciatore di teste. Metti un annuncio sul giornale. Chiedi ad amici e parenti…”, ha twittato l’ex ministro Carlo Calenda, leader di Azione, commentando la notizia delle dimissioni del leader pubblico.
Intanto Alessandra Maiorino, vicepresidente del Movimento Cinque Stelle al Senato, ha avvertito che minimizzare questo episodio “sarebbe un errore, perché sfortunatamente si tratta di replica di array.”
Arturo Scotto, deputato Art.1 che, insieme a Filiberto Zaratti, ha presentato un disegno di legge per celebrare il centenario della sua morte, ha infine assicurato che “vedendo un dirigente dello Stato nominato dalla Meloni citare le parole pronunciate dal Duce all’epoca del delitto , fa venire la pelle d’oca”. E ha concluso: “Oggi Anastasio si è dimesso, ma la Meloni deve subito scusarsi”.
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