“Dobbiamo avere il controllo sui componenti di cui è composta l’infrastruttura critica. È piuttosto semplice. Deve essere prodotto in una fabbrica affidabile. Ci deve essere una documentazione completa di ciò che questi elementi hanno fatto”, ha detto Richterová nel programma Otázky Václav Moravec.
All’obiezione del moderatore secondo cui la parte cinese può preparare il prodotto finale, ad esempio un telefono cellulare, e non importa da quale canale provenga, Richterová ha risposto che l’esperto di pirati in materia, Ondřej Profant, ha suggerito che “il L’Unione europea dovrebbe in modo coordinato dire che, ad esempio, per cinque anni, l’obiettivo è che tutti i contratti pubblici per le infrastrutture critiche (dorsali, ndr) siano basati sul cosiddetto hardware aperto”.
Si tratta, secondo Richter, di un approccio basato sulla documentazione dei componenti, che presuppone la produzione in una “zona garantita”, idealmente nell’Unione Europea. Se il componente informatico non viene fabbricato nell’Unione Europea o in un’area garantita, secondo Richter, Pirates propone di inviare in fabbrica una delegazione di “rigorose autorità statali di controllo”. Hanno detto che non avrebbe funzionato senza di essa.
L’hacking cinese è discusso nelle Domande di Václav Moravec alla luce del recente caso relativo a Huawei. [celá zpráva]
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