“Meloni Pig, come sta?”

Giorgia Meloni non ha sprecato questa occasione. Martedì ha partecipato all’inaugurazione del centro sportivo di Caivano, comune italiano situato alla periferia di Napoli, per completare si è presentato davanti al presidente della Regione con un insulto che lui stesso gli ha rivolto lo scorso febbraio. “Il presidente De Luca, porco Meloni. Come sta?”furono queste le prime parole dette con tono serio quando il Presidente lo salutò stringendogli la mano. “Benvenuti, state in buona salute”ha risposto senza batter ciglio Vicenzo De Luca, progressista del Partito Democratico (PD) e presidente della Regione Campania.

Tutto è iniziato il 16 febbraio alle a lotta controversa Ciò avvenne mentre De Luca guidava le proteste a Roma contro le riforme promosse dall’esecutivo di destra Meloni e che, nelle parole di De Luca, “calpestarono il sud” del Paese. Il politico ha usato il termine “stronza” (maiale) per riferirsi al primo ministro.

“Se invece di manifestare lavorassero forse potremmo ottenere più risultati”, ha detto la Meloni alludendo al politico, pur senza nominarlo. “Vorrei ringraziare la collaborazione di tutti i presidenti regionali, “tranne uno”, ha detto. Queste affermazioni hanno fatto arrabbiare De Luca, che subito ha risposto ai giornalisti: “Voi lavorate, porci”.

“Vedo che la Meloni ha tanta voglia di comunicare la sua nuova e originale identità”

“Ieri non ho sentito niente di quello che ha detto il primo ministro, l’ho solo sentito avvicinarsi e dire “Presidente, come sta?” E infatti ho risposto: godo di buona salute e sono il benvenuto qui. Lo so. tramite i social network rispetto a quanto detto pochi metri prima”. Il politico italiano non ha intenzione di lasciare che questa polemica passi inosservata e ha dichiarato a margine di un convegno a cui ha partecipato presso l’ospedale Cardarelli di Napoli: “Venerdì prossimo vi dedicherò il mio pensiero più profondo durante riunioni televisive dove faremo tutte le analisi”.

Una coalizione divisa per la Meloni alle prossime elezioni europee

Quello coalizione con Giorgia Meloni al potere in Italia composta dalla sua alleanza con Matteo Salvini e Antonio Tajanie affrontare le prossime elezioni europee senza imprevisti anche se, a livello individuale, ogni Paese si è posto i propri obiettivi, gareggiando tra loro per rafforzare i diritti nazionali e continentali.

Questo tridente non solo è riuscito a raggiungere l’Esecutivo, ma negli ultimi anni ha anche monopolizzato gran parte del potere regionale con una strategia elettorale unitaria. Tuttavia, dentro Elezioni del Parlamento europeo 8 e 9 giugno ciascuno si presenterà in tre modi separati: Meloni con i Riformisti e Conservatori (ECR), Salvini con la destra Identità e Democrazia (ID) e Tajani con il Partito Popolare Europeo (PPE).

Il primo ministro vuole un risultato elettorale che gli dia il potere (26%), qualcosa che merita, ma anche che il suo gruppo in Europa possa assumere la guida. fattore determinante nella formazione della futura Commissione.

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Daniel Jensen

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