Il governo italiano, presieduto dall’estrema destra Giorgia Meloni, ha mostrato ancora una volta una forte influenza sulla politica dell’immigrazione, in risposta al naufragio del 26 febbraio al largo della Calabria, in cui morirono 72 persone nel tentativo di raggiungere l’Europa. L’esecutivo, criticato per la gestione della tragedia, ha convocato questo giovedì un consiglio dei ministri a Cutro, il comune dove si è verificato l’affondamento ―il peggiore dal 2013 nelle acque italiane―, l’11…
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Il governo italiano, presieduto dall’estrema destra Giorgia Meloni, ha mostrato ancora una volta una forte influenza sulla politica dell’immigrazione, in risposta al naufragio del 26 febbraio al largo della Calabria, in cui morirono 72 persone nel tentativo di raggiungere l’Europa. L’esecutivo, criticato per la gestione della tragedia, ha convocato questo giovedì un consiglio dei ministri a Cutro, il comune dove si è verificato l’affondamento ―il peggiore dal 2013 nelle acque italiane―, 11 giorni dopo e tra le proteste dei residenti, in un “vero segno” che i dirigenti sono “attenti e concentrati su questo tema”, ha detto la Meloni. Pertanto, il governo ha accettato di inasprire le leggi sull’immigrazione e le sanzioni per i trafficanti, da quelli coinvolti nell’organizzazione e raccolta di viaggi alla fonte ai timonieri che guidano barche attraverso il mare.
Come spiegato dal Presidente del Consiglio, sarà introdotta una nuova fattispecie di reato “morte e lesioni dovute a tratta di clandestini” che prevede condanne tra i 20 ei 30 anni di reclusione. Dopo il naufragio, le autorità italiane hanno arrestato tre sospetti contrabbandieri che lavoravano per un’organizzazione criminale che traeva profitto da questo pericoloso viaggio verso l’Europa: un turco e due pachistani, uno dei quali minorenne, accusati di guidare la nave. e si divide in due a pochi metri dalla spiaggia. La nave infida era salpata quattro giorni prima dalla Turchia.
In una tesa conferenza stampa, i media sono stati irremovibili sulla ricostruzione del disastro, dati i dubbi sul fatto che tutti i mezzi possibili fossero stati utilizzati per salvare la nave che trasportava più di 180 persone, anche se c’erano informazioni sulla sua ubicazione. sei ore prima del naufragio. La Meloni ha difeso la gestione ufficiale, pesantemente messa in discussione nei giorni scorsi. “Qualcuno di voi pensa che le autorità italiane non abbiano fatto quello che potevano?” ha detto il presidente del Consiglio, affiancato dai suoi vicepresidenti, Antonio Tajani e Matteo Salvini. E ha difeso che l’agenzia europea per le frontiere, Frontex, ha lanciato un allarme sull'”arrivo di clandestini”, ma non ha mai avvertito del “pericolo di naufragio”, con l’invio da parte dell’Italia di una squadra di polizia di frontiera per verificare la situazione, invece di inviare un squadra di salvataggio.
La Meloni di tanto in tanto alza la voce ai giornalisti che le chiedono dei ritardi nell’assistenza ai migranti e arriva a prendere il braccio di Salvini, che continua ad annuire alle domande, anche se interferisce appena.
Il presidente del Consiglio ha cercato di puntare sulla riforma legislativa e ha sottolineato che ai sensi del codice penale i nuovi reati sarebbero considerati “universali”, in modo che possano essere perseguiti “anche se commessi fuori dai confini”. “Abbiamo preso questa decisione per chiarire la nostra determinazione a combattere il traffico di esseri umani, responsabile di questa tragedia. La nostra risposta è una politica più dura”, ha detto il presidente del Consiglio commentando la decisione, che entrerà in vigore automaticamente, ma dovrà essere approvata dal Parlamento entro 60 giorni. “Il modo migliore per onorare le vittime è fare il possibile affinché questa tragedia non si ripeta”, ha affermato il leader dei Fratelli d’Italia.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha confermato che l’obiettivo del governo è quello di arrestare i trafficanti. In pratica, il nuovo decreto non distingue i trafficanti che viaggiano in barca ―considerati l’ultimo anello della catena criminale e che in molti casi sono immigrati costretti a guidare e non legati ad alcun gruppo organizzato.― da quelli che lo sono effettivamente. responsabili delle cosiddette “crociere della speranza”, che preparano il viaggio, fanno pagare prezzi esorbitanti, fino a 6.000 euro in alcuni casi, e restano a terra nei luoghi di origine. “Ora i contrabbandieri saranno perquisiti in tutto il mondo, prima che gli immigrati vengano cercati nel Mediterraneo”, ha detto Meloni.
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L’esecutivo ha anche annunciato un inasprimento delle politiche migratorie, tra l’altro limitando la cosiddetta “protezione speciale”, la tutela dei migranti vulnerabili che viene aggiunta all’ordinamento giuridico italiano, come la maggior parte dei paesi europei, dalle disposizioni delle convenzioni internazionali. sulla migrazione. Come ha confermato la Meloni, l’Esecutivo intende porre fine a questo tipo di tutela, che Salvini aveva già fortemente limitato nella sua gestione da ministro dell’Interno durante questa fase del governo di Giuseppe Conte.
L’esecutivo Meloni ha inoltre approvato norme volte a semplificare il processo di espulsione dei clandestini e ad aumentare i centri di identificazione ed espulsione (Cie) dove rimanere detenuti fino all’espulsione. Concorda inoltre gli strumenti per intervenire nei centri di accoglienza per immigrati in caso di gestione poco chiara.
Il leader ha insistito sul fatto che lo scopo delle nuove regole era quello di proiettare un messaggio: “Non è comodo entrare in Italia illegalmente, è scomodo pagare i contrabbandieri, è scomodo rischiare la vita”.
La Meloni ha anche annunciato che l’Italia promuoverà la cosiddetta “decisione di flusso”, che da anni fissa quote di ingresso legali per gli immigrati provenienti da fuori dell’Unione europea sulla base dell’economia. Sarà la prima volta che il Consiglio dei Ministri utilizzerà questo strumento, utilizzato in passato da molte amministrazioni. La Meloni ha chiarito che l’immigrazione legale sarebbe da preferire dai Paesi che combattono il traffico di esseri umani e dove “gli emigranti sono informati del rischio di pagare i trafficanti per raggiungere l’Europa”.
Il Presidente del Consiglio è stato ampiamente criticato per non essersi recato personalmente in Calabria dopo quest’ennesimo disastro, così come ha fatto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La Meloni ha deciso di convocare “simbolicamente” il consiglio dei ministri nel comune calabrese di Cutro, dove alcuni residenti hanno salutato lui e la sua squadra con applausi e altri con fischi e grida di “omicida” e “vergognoso”. Molti hanno lanciato animali imbalsamati contro le auto ufficiali dei ministri, per protesta, perché alcune delle 72 vittime del naufragio erano bambini.
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