Cambio di scenario
Sala cinematografica. Quando Faouzi Bensaïdi si ispirò ad Anton Cechov, cedette Giornate estiveun adattamento marocchino che incrocia teatro e cinema. Durante la sua vita, il drammaturgo russo produsse opere letterarie di enorme densità, tra cui molte opere teatrali, come ad es Gabbiano E Frutteto di ciliegiche sta attualmente vivendo una straordinaria rinascita di interesse da parte dei registi contemporanei.
In questo adattamento cinematografico, la grande proprietà russa della famiglia Ranevskaya viene sostituita dagli interni borghesi marocchini dei dintorni di Tangeri. L’attrice Mouna Fettou, tornata sul grande schermo, interpreta una matriarca che scopre che la casa e il suo frutteto di ciliegi sono in vendita.
Anche Faouzi Bensaïdi, il regista, passa dall’altra parte della macchina da presa, come sa farlo bene, insieme a un cast di talento composto da Saïd Bey, Nezha Rahil e Nadia Kounda.
Uscita nazionale il 25 settembre.
Da Roma a Rabat
Festival. Prosegue fino al 28 settembre al cinema Rinascimento la terza edizione del Medfilm festival. Organizzato in partnership tra Fondazione Hiba e Istituto Italiano di Cultura, il festival propone sette film italiani selezionati, oltre a cinque cortometraggi selezionati da Medfilm, tutti sul tema “Mediterraneo, il mare del cinema”. . Negli ultimi due giorni del festival il pubblico potrà comunque assistere a diverse proiezioni di film.
Tra questi ci sono i film Gloria! (Margherita Vicario, 2024) dove una serva del 18°e secolo fece addirittura la scoperta del pianoforte Edificio Laf (Michele Riondino, 2023), una commedia drammatica che ci porta in una fabbrica pugliese.
Fino al 28 settembre al Cinéma Renaissance, Rabat.
Blocca fotogramma
Esposizione. Dopo diversi mesi di chiusura, la Galleria dell’Istituto francese Rabat riapre i battenti con una mostra di Brahim Benkirane e Alexandre Chaplier. I due fotografi hanno girato il Regno in macchina, catturando gli scorci offerti dalle strade nazionali, dimenticate perché sostituite dalla rete autostradale.
Intitolata “Slow down / Khefef / Slow down”, questa mostra prende la forma di una metafora che ci invita a rallentare in un mondo dove spesso tutto va troppo veloce, a privilegiare la lentezza del paesaggio rispetto alla velocità della strada finita. Realizzate in bianco e nero, queste fotografie, a volte fisse, a volte in movimento, evocano il viaggio e la contemplazione.
Dal 27 settembre alla Galleria dell’Istituto Francese di Rabat.
Artisti di Tangeri
Arti plastiche. Sotto la guida dell’associazione Plumes d’Afrique, Tangeri ha accolto favorevolmente queste sette cosee edizione della Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea, che ha scelto il Bahrein come Paese ospitante.
Con il tema “Purità”, il Salon ha riunito più di cinquanta artisti provenienti da cinquanta paesi, che hanno esposto le loro opere nello storico Borj Al Hajoui. In programma anche musica andalusa e gnawa. Fino al 30 settembre a Tangeri.
C’era una volta…
Incontrare. Editorialista e scrittrice specializzata in romanzi storici, Mouna Hachim si è immersa nella storia dei villaggi marocchini e nei loro nomi. Con Città e villaggi in Marocco. Etimologia, storia e leggendaUn saggio con quasi 450 voci, che produce un lavoro approfondito e coinvolgente che racconta in modo diverso la nostra storia urbana. Esce incontro al suo pubblico, per un momento che fonde storia e leggenda.
1 ottobre all’Artorium TGCC, Casablanca.
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