L’Italia richiede la PCR per i viaggiatori provenienti dall’Unione Europea, vaccinati o meno

Il governo italiano ha raddoppiato il suo arsenale contro il coronavirus, visto il forte aumento dei casi negli ultimi giorni.

Da questo mercoledì devono essere vaccinati i dipendenti delle scuole italiane, della Polizia, dell’Esercito o dei servizi di emergenza. La misura è stata annunciata per la prima volta a novembre e approvata dal Parlamento italiano lo stesso mese.

Per quanto riguarda le scuole, sarà richiesto di vaccinare non solo gli insegnanti ma anche il personale amministrativo che vi opera.

I trasgressori sono soggetti a sanzioni che possono includere la sospensione del lavoro e della retribuzione.

Anche gli agenti di polizia che rifiutano di essere vaccinati devono consegnare le insegne e le armi fornite dallo stato.

Ma, oltre alle nuove restrizioni che interessano i viaggiatori, il governo italiano richiederà da giovedì che tutti i visitatori in arrivo dall’UE si sottopongano alla PCR prima della partenza. Ai visitatori non vaccinati verrà chiesto di mettersi in quarantena per cinque giorni all’arrivo.

La misura, secondo il vicepresidente della Commissione europea, dovrebbe essere discussa giovedì al Consiglio dell’Unione europea, aggiungendo che spera che i requisiti aggiuntivi non pregiudichino la fiducia dei cittadini nell’esistenza di regole comuni in Europa Unione. La cosa principale è un certificato sanitario di ciascun paese che dimostri che il titolare è stato vaccinato, si è ripreso dalla malattia o è risultato negativo alla PCR.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha spiegato oggi in Parlamento che sono necessarie nuove misure, che consistono principalmente nell’imporre la PCR prima di lasciare il Paese, vista la diffusione della variante Omicron.

Giorgia Orlandiaio, Euronews, Roma

Lance Norris

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