Governo del Primo Ministro italiano, Giorgia Meloni, ha acconsentito questo lunedì una decisione di rafforzamento le leggi e i regolamenti in merito “Paese sicuro” da rimpatriare a seguito di una sentenza emessa la settimana scorsa da un tribunale di Roma, che ha dichiarato illegale la detenzione in Albania di migranti trasferiti dall’Italia.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha spiegato in conferenza stampa cosa stanno accadendo adesso Nell’elenco sono inclusi 19 paesi e tre paesi sono stati esclusi: Camerun, Colombia e Nigeria, secondo l’agenzia di stampa AndKronos.
Il primo ministro aveva avvertito poco prima che il suo governo avrebbe continuato a lavorare “senza sosta” per raggiungere questo obiettivo difendere i confini e riprendersi quello che considera un principio “fondamentale”, secondo il quale “in Italia si può entrare solo legalmente”, pochi giorni dopo che un tribunale di Roma ha assestato il primo colpo giudiziario all’accordo con l’Albania per il trasferimento dei richiedenti asilo.
Meloni ha sottolineato la sua ‘road map’ in un comunicato in cui ha elogiato la ‘brillante operazione’ portata avanti da Forze di sicurezza italiane contro una rete di traffico di esseri umani che ha arrestato 13 persone.
“È una priorità combattere coloro che approfittano del legittimo desiderio delle persone di possedere condizioni di vita più favorevoli per aumentare i loro profitti”, ha detto il primo ministro, che ha definito queste reti “schiavi del terzo millennio”.
Il capo del governo ha criticato la decisione del tribunale emessa venerdì che ha portato alla restituzione del provvedimento Italia dal primo gruppo di migranti reinsediati in Italia. La decisione mette in discussione se i Paesi di origine di queste persone, in particolare Egitto e Bangladesh, possano essere considerati sicuri, come sostenuto dalle autorità italiane.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha spiegato in un’intervista a ‘La Repubblica’ che ciò che ora deve essere migliorato è la definizione di Stato sicuro, un estremo che secondo lui “non può essere di competenza della magistratura”. In questo senso, sostiene che esso debba provenire da a “valutazione politica”.
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