MADRID, 17 aprile. (STAMPA EUROPEA) –
Il tasso di inflazione interannuale in Italia ha raggiunto il 7,6% lo scorso marzo, moderandosi quindi sostanzialmente rispetto all’aumento dei prezzi del 9,1% registrato a febbraio e addirittura di un decimo rispetto alla stima iniziale del 7,7%, secondo i dati pubblicati dall’Istituto nazionale di statistica (Istat ).
Analogamente, il tasso di inflazione rettificato, utilizzato da Eurostat nelle sue statistiche, è sceso a marzo all’8,1% su base annua, rispetto al 9,8% di febbraio e al di sotto della prima stima dell’8,2%.
Il rallentamento dell’inflazione a marzo riflette principalmente una diminuzione del prezzo dei beni energetici non regolamentati, dal 40,8% al 18,9%, nonché una diminuzione dei costi energetici regolamentati dal -16,4% al -20,3%.
Hanno invece contribuito all’aumento del tasso di inflazione il prezzo degli alimenti non lavorati, con un aumento del 9,1% dal precedente 8,7%, così come i servizi legati all’abitazione dal 3,3% al 3,5%, i tabacchi, con un aumento del 2,5%. , rispetto all’1,8%, ei servizi legati al tempo libero, compresa la cura della persona, dal 6,1% al 6,3%.
Pertanto, il tasso di inflazione di base, esclusi energia e alimenti non trasformati, è stato del 6,3% a marzo, in linea con i dati annuali di febbraio.
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