L’anno in cui Berlusconi cadde e la politica italiana cambiò

Il 2013 sarà ricordato in Italia come l’anno in cui la caduta di Silvio Berlusconicondannato, espulso dal Parlamento e privato della tutela dell’immunità, ma anche come avuto da Trasformazione politica italiana.

Silvio Berlusconi è ancora una volta, come negli ultimi 19 anni, il protagonista indiscusso della scena politica italiana, anche se questa volta il 2013 è stato un anno ricco di cambiamenti. lento declino il cui ultimo epitaffio fu scritto il 27 novembre, quando Senato scegli di sostenerlo espulsione dopo essere stato condannato a quattro anni di carcere per frode fiscale.

Espulsione dal Senato che però ha gravemente danneggiato l’onore”Il Cavaliere“, soprattutto si presume che non potrà candidarsi alle elezioni nei prossimi 6 anni, quando i cosiddetti Legge di Severinoche vieta di sedere in Parlamento a chi ha sentenze definitive superiori a due anni.

Fino a 27 novembreUna data che molti analisti descrivono come la fine di un’intera epoca, Berlusconi ha condizionato e frenato nel corso degli anni la vita politica del suo Paese.

Gli incerti risultati elettorali del 24 e 25 febbraio hanno dato a Berlusconi l’opportunità di pianificare nuovamente per garantire il potere.

Vista la debolezza del gruppo di centrosinistra, riuscì a convincere tutti a far parte di a coalizione di governo che il capo dello Stato, Giorgio Napolitanoassegnato Enrico Letta.

“Il Cavaliere”, pur non avendo vinto le elezioni, ha vinto ancora una volta le elezioni controllo statale e sotto la continua minaccia di lasciare la coalizione, è riuscito a dettare il suo testo al dirigente Enrico Letta.

Ma la fine di Berlusconi arrivò il 1° agosto quando Corte Suprema confermare che condannato a quattro anni di carcere per crimine frode fiscale nel caso di Mediaset e due anni di interdizione dai pubblici uffici.

In esso ha cercato di evitare la sua espulsione, che gli è costata anche i suoi diritti immunità parlamentare per il resto del processo che ancora doveva affrontare, Berlusconi cercò di forzare a crisi di governo con la minaccia di dimissioni dei suoi ministri della Formazione.

Ma in quest’anno “amaro”, come ha spiegato lo stesso Berlusconi, l’iniziativa gli si è rivoltata contro e si è conclusa con la scissione del suo partito, il Popolo della Libertà (PDL) ed esso tradimento dell’uomo che divenne il suo delfino ed erede politico, Angelino Alfanoche lasciò la casa di suo padre per formare il proprio gruppo.

Un gruppo, insomma Nuova Sentrodestrache garantì la sopravvivenza dell’Esecutivo Enrico Letta, che diede il colpo di grazia al protagonista della vita politica italiana degli ultimi vent’anni.

Tutto indica che così si è conclusa la carriera politica di Berlusconi dopo la sua fondazione ForzaItalia nel 1994, ma l’ex presidente e uomo d’affari ha abituato il suo Paese a sorprendenti successi scenici e molti assicurano che si continuerà ancora a parlare di “Cayman”.

L’uscita di Berlusconi dal Parlamento ha creato un situazione anomala e una novità nella politica italiana: tre dei leader più carismatici del Paese non hanno seggi.

Oltre a Berlusconi, il 2013 ha segnato anche l’ingresso di parlamentari “antipolitici”, cioè Movimento 5 Stelleche è riuscita a piazzare 109 deputati e 54 senatori alle elezioni di febbraio e il suo leader, un ex comico Beppe Grilloagire senza dover rispettare le regole parlamentari.

D’altronde cambierà anche la politica geriatrica italiana, perché tutto indica che il centrosinistra cadrà nelle mani della sinistra. Matteo Renziil giovane sindaco 38enne di Firenze, destinato quest’anno a diventare segretario del Partito Democratico (PS) e futuri candidati presidenziali al governo dopo che il centrodestra è rimasto senza un leader importante.

Daniel Jensen

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