Abbiamo dichiarato lo stato di emergenza. “Abbiamo potuto fare il possibile per diversi mesi per coprire l’isola con navi dotate di radar, e così aiutare l’isola, che è sotto forte pressione”, ha detto al quotidiano Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa. Evitare l’emergenza potrebbe portare a richieste di assistenza da parte del governo, ha riferito l’agenzia EFE.
Lampedusa, che dista solo circa 140 chilometri dalla costa tunisina e ha una popolazione di 6.000 abitanti, ha da tempo un problema con lo sputo dei migranti. Ma quest’anno l’ondata di migranti si è rivelata molto numerosa. Secondo il Viminale, dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia 123.860 migranti, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando furono 65.517, e il triplo rispetto al 2021 (41.286).
Vtina Benc salpò per l’Italia in Sicilia, dove cadde anche Lampedusa. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), il 10 di quest’anno sono arrivati in Italia 115.037 migranti, di cui 97.413 sono arrivati in Sicilia.
L’Europa non risolverà questo problema da sola, sostiene l’Italia
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha discusso al centro della situazione a Lampedusa, invocando la solidarietà europea nei confronti dell’Italia. Secondo il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani l’Europa non può risolvere da sola il problema dei migranti. L’Europa da sola non è in grado di affrontare un problema di questa portata, che riguarda tutta l’Africa, ma anche la rotta migratoria dei Balcani, spiega Tajani al Corriere della Sera. Secondo lui questa situazione si riscontra anche a livello dell’ONU e del gruppo G20 dei grandi paesi economici.
Stiamo lavorando ad una grande conferenza internazionale, che dovrebbe rappresentare un vero ostacolo al processo di stabilizzazione del Sahel, ha detto il diplomatico italiano riferendosi alla regione dell’Africa sub-sahariana, nota come origine dell’afflusso di grandi numeri di migranti africani. Europa. L’Italia, secondo Tajani, ha fatto del suo meglio.
Tajani ha chiesto aiuto soprattutto ai Paesi europei. Ursula von der Leyen ha affermato che siamo vicini a raggiungere un accordo (sui migranti). Ma qui non abbiamo tempo, dobbiamo attuare gli accordi in vigore, ha detto il ministro degli Esteri italiano nel discorso cittadino alla Commissione europea. Tajani ha inoltre dichiarato non più valido il cosiddetto Patto di Dublino, secondo cui un migrante deve presentare domanda di asilo nel primo Paese in cui entra.
La regola di Dublino impone un pesante fardello a paesi come Italia, Inghilterra e Regno Unito. Quest’anno, tuttavia, il maggior numero di migranti è arrivato dall’Italia, dove secondo l’UNHCR sono arrivati quest’anno 115.000 migranti, mentre dall’inizio dell’anno in Polonia sono arrivati circa 23.360 migranti e meno di 23.000 nella Repubblica Ceca.
L’anno scorso, diversi paesi dell’UE si sono impegnati ad aiutare i rifugiati, che rappresentavano la prima ondata di migranti. Ad esempio, la Germania si è resa conto di impiegare 3.500 persone. Finora hanno aderito a questo meccanismo volontario 1.731 di loro, di cui 1.043 provenienti dall’Italia. Nel centro di Berlino ha annunciato che rescindeva l’accordo perché, secondo il governo tedesco, non aveva rispettato gli obblighi derivanti dal regolamento di Dublino.
Il primo ministro italiano Giorgia Meloniov ha affermato in risposta alle azioni della Germania che la priorità è fermare la migrazione di massa dei migranti. La questione dei ricollocamenti è secondaria, negli ultimi mesi sono state pochissime le persone sfollate, ha detto Meloniov secondo l’ANSA.
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