Poco dopo la firma dell’accordo, è stato aperto un consolato italiano a Riyadh. Successivamente, nel 1951, fu aperta a Roma la Reale Ambasciata. Le relazioni bilaterali furono rafforzate dalle visite reciproche dei leader dei due Paesi negli anni successivi.
Nel 1973, il re Faisal bin Abdulaziz visitò l’Italia per discutere della costruzione di un centro culturale islamico a Roma, l’edificio più grande d’Europa. Subito dopo questa visita, nel 1975, fu istituito il Comitato italo-saudita per il commercio e gli investimenti economici.
Dall’inizio del XXe In questo secolo, in cui gli ingegneri italiani hanno svolto un ruolo attivo nella progettazione e costruzione del progetto ferroviario Hijaz, l’utilizzo delle competenze ingegneristiche italiane è diventato un elemento chiave della partnership bilaterale.
Pertanto, diversi importanti progetti infrastrutturali in Arabia Saudita e nella regione mettono in mostra l’esperienza dell’Italia.
L’Arabia Saudita vede nella partnership con l’Italia uno strumento chiave per raggiungere i propri obiettivi strategici di modernizzazione e diversificazione della propria economia e rafforzamento del dialogo interculturale.
Il regno è il più grande partner commerciale dell’Italia nella regione del Golfo e il secondo più grande nel mondo arabo più ampio. Secondo il Ministero degli Affari Esteri italiano, il valore del commercio bilaterale è di 8,6 miliardi di dollari USA (1 dollaro USA = 0,94 euro) nel 2021, con un aumento del 32,9% rispetto al 2020.
L’Italia è anche uno dei primi 10 fornitori di beni dell’Arabia Saudita, con esportazioni che hanno raggiunto i 3,28 miliardi di euro nel 2019, in aumento del 6% rispetto al 2018. Le importazioni italiane dal Regno hanno raggiunto nel 2019 i 3,8 miliardi di euro.
Sono oltre 70 le imprese italiane che operano oggi in Arabia Saudita, prevalentemente nei settori dell’energia, delle infrastrutture e delle costruzioni. C’è anche una significativa cooperazione tra i due paesi nel settore della difesa.
Mentre l’Italia vuole aumentare la cooperazione nel campo delle nuove tecnologie e della smart economy, Tajani ha assicurato che il suo Paese rimane impegnato a continuare lo sviluppo di settori più tradizionali come il turismo, il tempo libero e le energie rinnovabili.
Oltre ad essere un importante partner commerciale, l’Arabia Saudita sta diventando un interlocutore politico sempre più importante, dato il suo crescente status nella regione e nel più ampio mondo arabo. Questioni come il terrorismo, la situazione in Iran e gli sviluppi in Medio Oriente sono aree di interesse comune.
Italia e Arabia Saudita “unificano la più ampia regione del Mediterraneo e del Medio Oriente”, ha affermato Tajani Notizie arabe.
In tal modo, “possono aiutarsi a vicenda a comprendere meglio le dinamiche e le esigenze delle nostre rispettive aree geografiche, nonché le sfide e le opportunità che possono sorgere”.
Ha aggiunto: “90e l’anniversario molto positivo delle nostre relazioni diplomatiche testimonia la lunga amicizia tra l’Italia e l’Arabia Saudita”.
“Entrambi crediamo che sia possibile ottenere maggiore prosperità, sicurezza e maggiore coesione se i paesi possono affrontare insieme con successo sfide comuni, come il terrorismo e i flussi migratori irregolari, sfruttando così opportunità come le transizioni digitali ed ecologiche”.
Per questo “l’Italia è desiderosa di mantenere e persino ampliare un dialogo aperto con Riyadh su questioni regionali chiave”, ha aggiunto.
Negli ultimi cinque anni, alti funzionari italiani hanno tenuto diversi incontri di alto livello con le loro controparti saudite. Nell’ottobre 2017, Paolo Gentiloni, allora Primo Ministro italiano, ha visitato il Regno ed è stato ricevuto dal re Salman e dal principe ereditario Mohammad bin Salman.
Nel 2021 i due Paesi hanno firmato un memorandum d’intesa per il dialogo strategico tra i rispettivi ministeri degli Esteri. Stabilisce un quadro strutturato per frequenti contatti istituzionali a livello politico e tecnico e per aiutare a concentrarsi sulle questioni bilaterali e regionali più rilevanti.
Nel giugno di quest’anno, 12e A Riyadh è stata convocata una commissione mista italo-saudita, copresieduta da Di Maio e Mohammed al-Jadaan, ministro delle Finanze saudita.
Cultura, energia e collaborazione nel settore spaziale sono in cima all’ordine del giorno della conferenza, seguita da un forum sugli investimenti nella capitale saudita, con un focus su turismo, energia e infrastrutture.
Anche la cooperazione nel campo dell’istruzione è importante. La scuola italiana di Jeddah, che fornisce istruzione per la scuola materna, primaria e media, è stata fondata nel 1966.
Negli anni molti studenti sauditi si sono iscritti nelle università italiane, mentre studenti e studentesse saudite continuano a frequentare convegni e seminari in Italia.
Secondo gli ultimi dati, nell’anno accademico 2020-2021 sono stati iscritti negli istituti di istruzione superiore italiani 74 studenti sauditi. Sono in corso due accordi di cooperazione tra università italiane e saudite.
L’Italia è inoltre da tempo impegnata a sostenere due progetti archeologici nel Regno, tra cui la recente indagine sulle rovine di Dumat al-Jandal nel nord-ovest dell’Arabia Saudita.
L’Italia intende ora assegnare un addetto culturale alla propria ambasciata a Riyadh.
Sottolineando l’importanza dei legami culturali tra l’Italia e l’Arabia Saudita, Tajani ha affermato che dare priorità a queste aree di cooperazione ha assicurato “una migliore e più profonda comprensione reciproca” che ha rafforzato la relazione bilaterale.
Questo testo è una traduzione di un articolo pubblicato su Arabnews.com
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