La Russa ha iniziato la sua carriera nel movimento neofascista, Foto: REUTERS
La nuova coalizione di destra italiana ha avuto un brutto inizio oggi quando si è divisa sulle elezioni per la presidenza del Senato, che è stata nominata nonostante una rivolta del partito Forza Italia di Silvio Berlusconi.
L’alleanza guidata dal gruppo di Fratelli d’Italia, Đorđe Meloni, non riesce a mettersi d’accordo su una nomina di governo da quando ha vinto le elezioni convincenti lo scorso 25 settembre, e durante un voto al Senato ha fallito la sua prima prova pubblica di unità. .
Ignacio la Russa, di Fratelli d’Italia, che è stato eletto presidente del Senato con 116 voti alla Camera alta, che ne ha 200, grazie ai senatori dell’opposizione che lo hanno sostenuto a scrutinio segreto compensando così i voti dei senatori dalle fila di Forza Italia.
Reuters ha riferito che non è stato immediatamente chiaro quali politici dell’opposizione abbiano sostenuto La Russa, un veterano di destra che ha iniziato la sua carriera nel Movimento sociale italiano neofascista, a causa delle accuse del primo giorno della nuova sessione parlamentare.
La Russa, un ex ministro della Difesa, il cui padre era segretario del partito fascista di Benito Mussolini, era noto anche per collezionare morali fasciste, scrisse il britannico “Guardian”.
“Farò del mio meglio per essere presidente del Senato per tutti”, ha detto La Russa ai senatori, mentre i rappresentanti dell’opposizione hanno negato di essere responsabili della sua elezione.
Il blocco di estrema destra, che comprende Fratelli d’Italia, Forza Italia e Liga Matteo Salvini, ha promesso di portare stabilità nel Paese dopo anni di governo a breve termine.
Fonti politiche hanno detto a Reuters che l’ex primo ministro Berlusconi era arrabbiato con Meloni, che avrebbe dovuto essere nominato primo ministro, perché aveva rifiutato alcune delle sue richieste di formare un nuovo governo entro il 20 ottobre al più presto.
Berlusconi, un magnate dei media di 86 anni che, secondo i resoconti dei media, avrebbe dovuto essere nominato presidente del Senato, ha dichiarato che i suoi senatori si sono astenuti dal voto a causa del forte malcontento seguito ai disaccordi sulla formazione del governo nei giorni scorsi.
L’ex imprenditore Carlo Calenda, leader del Partito d’Azione centrista, ha negato che i suoi senatori abbiano votato per La Russa.
“Io non c’entro niente”, ha detto ai giornalisti, descrivendo il nuovo presidente del Senato come “neofascista e inaccettabile”.
Anche la camera bassa del parlamento ha votato ieri per il presidente, ma oggi, dopo tre turni di votazioni, nessuno dei due candidati ha ottenuto la maggioranza dei due terzi richiesta. Le votazioni riprenderanno domani quando sarà sufficiente una maggioranza semplice per le elezioni.
Secondo l’accordo di coalizione, il seggio deve andare alla Lega, che stasera ha cambiato candidato, sostituendo Riccardo Molinari con Lorenzo Fontana, uno dei deputati di Salvini noto per le sue opinioni conservatrici anti-Lgbt.
( NB )
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