La Corte Suprema italiana ha negato che Vox abbia partecipato al procedimento presso la Corte d’Appello di Sassari, in Sardegna, per il possibile trasferimento dell’ex presidente della Generalitat Carles Puigdemont in Spagna. Lo ha deciso dopo che il partito di estrema destra spagnolo ha contestato la sua esclusione dal caso come un’accusa personale, come accaduto durante un processo il 4 ottobre in un tribunale sardo.
La Suprema Corte italiana ha condannato anche la formazione guidata da Santiago Abascal al pagamento delle spese legali, come si legge nei documenti inviati alle parti. Ha anche respinto le richieste di revoca della sospensione dell’elaborazione dei mandati d’arresto europei per i leader dell’indipendenza, secondo quanto riferito al quotidiano da fonti vicine all’ex presidente.
Pubblico di ottobre
Il delegato Vox entra in Corte d’Appello di Sassari ma deve rassegnare le dimissioni restando alle porte della vista
Puigdemont è stato arrestato all’atterraggio all’aeroporto l’Alguer il 23 settembre. Una settimana dopo, la Corte d’Appello di Sassari ha stabilito che l’ordinanza sull’euro emessa dal giudice della Corte Suprema Pablo Llarena, istruttore del procedimento giudiziario, è stata sospesa in attesa di una decisione della giustizia europea sulla decisione iniziale della Corte Suprema e su richiesta di de Puigdemont e membri del Parlamento Clara Ponsatí e Toni Comín per il Tribunale dell’Unione europea (TGUE) per ripristinare la loro immunità. Fino ad allora, i casi in Italia erano storpiati, ma non archiviati.
La delegazione Vox è entrata in Corte d’Appello di Sassari ma ha dovuto rassegnare le dimissioni per restare ai cancelli della vista. “Vox non capisce che non possiamo far parte e continuare a difendere l’unità della Spagna come abbiamo fatto come accusa popolare davanti alla Corte Suprema”, ha detto il vice segretario legale nazionale della formazione, Marta Castro, che si è recata a Roma. Questo giovedì per difendere la loro causa, con scarso successo.
A fine novembre, il TGUE ha respinto un appello dell’ex presidente per ripristinare l’immunità parlamentare temporanea ed evitare la detenzione se avesse lasciato il Belgio, ma i tribunali europei hanno anche confermato che l’ordinanza sull’euro emessa da Madrid non poteva essere eseguita, poiché avevano capito che era stata convinta dal procuratore generale del paese ai suoi tempi.
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