In Italia, questi vigneti scommettono su un vigneto sostenibile e connesso

Gianmaria Padovani, qualche anno fa, ha ereditato dai genitori un terreno a Montalcino, la terra del vino in Toscana.

Tre ettari immersi nel bosco“, spiega. Un appezzamento abbandonato da anni e che fungeva da pascolo per la mandria vicina.

vita incredibile

Quando ha trovato il posto, si è ricordato di una volta”stupito“da questo crudo microcosmo.

C’è una vita straordinaria in questa terra: insetti, cinghiali… Mi sono detto che se voglio coltivare qualcosa lì, deve rispettare la natura che lo circonda..”

Produzione di inquinamento del vino

Sulle colline di Montalcino viene imbottigliato uno dei vini più prestigiosi d’Italia: il Brunello.

Piantare la vite viene naturale“, ha proseguito Gianmaria. Ma questo milanese, che di professione è giornalista, non ha voluto fare niente. Quindi si è documentato.

La produzione di vino inquina. Ho trovato uno studio dell’Università di Perugia che ha valutato il peso carbonio di una bottiglia in 1.433 chili, di cui il 32% proverrebbe dalla coltivazione dell’uva..”

Come comportarsi?

Il trigger nasce dall’incontro con due scienziati che guidano un’azienda dedita alla tecnologia d’avanguardia in agricoltura.

Tra questi, Bruno Basso, professore all’Università del Michigan che da anni si occupa dell’uso dell’intelligenza artificiale nel settore agricolo.

Grazie al loro lavoro, ha detto Gianmaria Padovani. Sarò in grado di scoprire l’impronta di carbonio della mia produzione di vino.

Ma non solo. Per non disturbare il suolo, una vite sarà piantata nella sua terra senza “rapina“, dai nomi dati in italiano alle trincee scavate per piantare i piedi.

Vogliamo disturbare il meno possibile il terreno per non rilasciare gas e disturbarlo.”

Acri sperimentali

Altri progetti sono altrove nella Penisola, riporta Il Venerdi, su La Repubblica.

Nel Monferrato, in Piemonte, le vigne sono collegate a una piattaforma sviluppata dal Politecnico di Torino per monitorare le piante in tempo reale.

Raccolti nel cloud e dai sensori collegati alle viti, i dati vengono condivisi tra i viticoltori e consentono quindi un’azione rapida in caso di problemi.

E tu, cosa ne pensi di questo esperimento? Conoscete iniziative simili nel nostro territorio? Puoi contattarci e parlarci di loro scrivendoci a solutions@nicematin.fr

Lance Norris

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