Mentre venerdì 9 dicembre si svolgeva un’importante operazione di polizia belga, sono stati arrestati un vicepresidente della Grecia ed un ex membro del parlamento italiano. Il Parlamento europeo si trova quindi al centro di un caso di corruzione che coinvolge il Qatar.
La sera di venerdì 9 dicembre 2022 è stato arrestato un vicepresidente della Grecia ed ex membro del parlamento italiano. QUELLO Parlamento europeo poi si è ritrovato inondato di sospetti di corruzione che coinvolgevano il Qatar. Il che ha portato a una massiccia operazione della polizia belga a Bruxelles.
L’eurodeputata socialista greca Eva Kaili, che è uno dei vicepresidenti dell’assemblea, è stata arrestata nella sua casa di Bruxelles per essere ascoltata, inviata aAgenzia mediatica francese fonti a conoscenza della questione.
Quel giorno, quattro uomini erano stati arrestati. Tra loro c’è il compagno di Eva Kaili, Francesco Giorgi, che è assistente al parlamento. Sono stati arrestati anche un direttore di una ONG, il leader sindacale italiano Luca Visentini e l’ex deputato europeo Pier-Antonio Panzeri, in carica dal 2004 al 2019.
L’ufficio del procuratore federale belga ha annunciato l’operazione di polizia senza identificare i sospetti, né nominare il “paese del Golfo” su cui si basavano questi sospetti di corruzione.
La stessa fonte a conoscenza della vicenda ha confermato che si trattava proprio del Qatar, come rivelato in un’inchiesta congiunta del quotidiano in lingua francese Le Soir e del settimanale fiammingo Knack.
Fatti di corruzione menzionati
L’inchiesta, condotta per quattro mesi da un magistrato delle finanze di Bruxelles, ha preso di mira fatti di “corruzione” e “riciclaggio di denaro” all’interno di una banda organizzata, sottolineando in un comunicato stampa l’accusa federale.
Lo Stato del Golfo avrebbe “influenzato le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo, versando ingenti somme di denaro o offrendo doni importanti”, ha proseguito. Mentre i beneficiari sono persone che ricoprono “incarichi politici e/o strategici significativi” nel DPR.
L’operazione di polizia ha portato a un totale di sedici perquisizioni in varie città della capitale belga, dove ha sede il Parlamento europeo.
Durante l’operazione, la polizia ha recuperato “circa 600.000 euro in contanti”, oltre a “apparecchiature informatiche e telefoni cellulari” il cui contenuto sarà analizzato.
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